Il Ministero della Salute lancia allerta alimentare per un prodotto molto comune, da evitare assolutamente.
Quest’ultimo periodo è risultato particolarmente impegnativo per il Dicastero della Salute poiché ogni giorno si è posto sempre in prima linea al fine di tutelare i consumatori dai rischi più gravi per la salute. Insalata, caffè, formaggi, cioccolato e perfino lo strutto per le ricette home-made, nessuno si è salvato, ritirando così i rispettivi lotti incriminati dai supermercati.
Diverse le motivazioni anche se genericamente riguarda il più delle volte una contaminazione chimica, data da sostanze pericolose per la salute dell’uomo comunque di natura sospetta. Quanto accennato poc’anzi dunque rappresenta il fulcro dell’attività governativa ovvero permetterci di girovagare tra i corridoi dei supermercati, senza preoccupazioni, acquistando prodotti a noi di facile impiego.
Anche negli ultimi giorni si è estrinsecato un’assiduo controllo sui prodotti ritenuti di dubbia qualità e conseguentemente una risolutezza nell’assumere decisioni drastiche seppur necessarie. Trattasi di prodotto d’uso comune, perfino salutare nella loro essenza, per un’alimentazione equilibrata ma dannoso, in questo caso.
Nonostante il previo monitoraggio e relativo richiamo mediante provvedimento, i consumatori non nascondono una certa preoccupazione proprio perché è facile inciampare in quegli alimenti insidiosi che si rivelano rischiosi in un secondo momento, senza accorgersene se non attraverso la conoscenza e l’informazione.
Attualmente il prodotto ‘incriminato’ riguarda mandorle sgusciate di tre marchi diversi: Movida Catering, I&D S.r.l. e Dattilo. In questo caso ci si focalizzerà proprio su quest’ultimo in base all’ordinanza del Ministero che identifica ben due lotti, 277/22 e 290/22, in bustine da 40 g ciascuno. Il nome del produttore è Almendras Lopez, la cui sede dello stabilimento è ubicata a Frattamaggiore, in provincia di Napoli.
Il motivo del richiamo è il seguente, come riportato dal provvedimento: “possibile presenza di aflatossine“. Per questa ragione si raccomanda di non consumarle e riportare il prodotto acquistato al punto vendita di riferimento, segnalando il problema. Ancora una volta si ravvisa un rischio chimico molto serio che attenta alla salute delle famiglie.
Ma di cosa si parla esattamente? Solitamente si odono nomi inquietanti come triciclazolo oppure ocratossina e anche questa volta non sarà da meno, citando ‘aflatossine’. A riguardo, al fine di una miglior completezza ed esaustività, si riporti un piccolo approfondimento in merito a cosa sia tale sostanza e i rischi incorsi.
Secondo l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, le aflatossine costituiscono sostanze prodotte da un fungo che colpisce la frutta a guscio, tra cui giustappunto le mandorle, arachidi e altra frutta secca, principalmente. Si sono studiati gli effetti e in particolare la loro tossicità e cancerogenicità per la salute dell’uomo.
In particolare esse incidono talmente in modo invasivo sul fegato da far insorgere l’epatocarcinoma, tumore del fegato, soprattutto se ingerite in elevate quantità. Per concludere si vuol però rassicurare che non sempre la varietà fungina Aspergillus produce le aflatossine tali da contaminare le coltivazioni poiché deve presentarsi un ambiente favorevole, dal clima caldo-umido.
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