Ci avviciniamo a una nuova campagna di vaccinazione contro il Covid-19. Ecco cosa accadrà ad autunno.
Le speranze sono due. La prima, primaria e fondamentale: non finire ripiombati nell’incubo Covid-19, con tutta la sofferenza che esso porta con sé. La seconda: non dover registrare, nuovamente, mesi e mesi di polemiche sui vaccini. Già perché per il prossimo autunno arriva quello monovalente. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Tre anni fa, di questi tempi, uscivamo dal drammatico lockdown resosi necessario a causa dell’esplodere della pandemia da Covid-19. Il virus venuto dalla Cina ha causato migliaia e migliaia di vittime. Ma ha anche cambiato radicalmente il mondo. Nelle abitudini, ma anche nell’economia, che è stata fortemente colpita da chiusure e restrizioni.
In tempi record, alcune aziende farmaceutiche hanno rilasciato dei vaccini per arginare il proliferare dei contagi. Vaccini su cui si è dibattuto per mesi, tra posizioni che ne propugnavano l’efficacia e altre che, invece, si battevano per la libertà di scelta. E se, nei prossimi mesi, tornassimo punto e daccapo?
Arriva il vaccino Covid-19 monovalente
E’ proprio di questi giorni, infatti, l’annuncio sull’arrivo del vaccino contro il Covid-19 monovalente. Di cosa si tratta? E’ stata l’Agenzia del farmaco europea a chiedere alle aziende di produrre un nuovo siero, che possa adeguarsi, rispetto a quello polivalente, ai mutamenti del virus.
Le aziende ci stanno lavorando e tutto dovrebbe essere pronto già per l’autunno di quest’anno quando dovrebbe partire la campagna vaccinale (e, con essa, speriamo non le polemiche). I vaccini contro il Covid fin qui somministrati, infatti, contrastano il virus originario, nato a Wuhan, e la variante Omicron. Ma, secondo gli esperti, queste due varianti non spaventano più. Occorre, invece, trovare le contromisure ad altre sottovarianti. Da qui, la necessità di adeguare il vaccino.
La strategia dovrebbe essere quella di accorpare il nuovo vaccino contro il Covid alla consueta campagna vaccinale contro l’influenza stagionale. Ovviamente, come già avvenuto per le quarte dosi dell’attuale siero, gli esperti ritengono che a doversi vaccinare siano, soprattutto, i soggetti più anziani e fragili, in particolare quelli immunodepressi. Per loro, infatti, contrarre l’infezione potrebbe portare a una combinazione di problematiche (le ormai note commorbità), capaci di avere conseguenze anche gravi.
Al momento, comunque, la situazione non sembra dover degenerare verso una nuova, drammatica, emergenza, anche se il virus ci ha abituato, ormai, a essere molto imprevedibile. Gli esperti, dunque, invitano a prudenza e prevenzione. Ma, quasi certamente, non vi sarà nessuna obbligatorietà sulla nuova vaccinazione.