Consumatori in allarme per la nuova ondata di rincari dei prezzi dell’energia: cosa succederà con le bollette di aprile 2023?
Si sale e si scende: vale anche per le bollette. Se le bollette di questo marzo saranno più leggere per le famiglie, con la riduzione delle tariffe dopo le batoste dei mesi scorsi, dal prossimo aprile cambierà tutto di nuovo. Con i prezzi che probabilmente torneranno a lievitare. Vediamo insieme per quale motivo e come difendersi dai rincari.
Facciamo un passo indietro. In questi giorni l’Arera, autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, pubblicherà le nuove tariffe del gas nel mercato tutelato. La buona notizia è che si prevede un taglio, anche per il prezzo del gas all’ingrosso, già ora in calo. Merito sia sia degli stoccaggi pieni, sia di un inverno sostanzialmente mite. Poi però, nonostante l’arrivo della Primavera, la musica cambierà.
La stangata di primavera sulle bollette
Attualmente il prezzo del gas viaggia sui 50 euro al megawattora, circa il 34,7% in meno rispetto a inizio anno, e ne sentiremo gli effetti benefici in bolletta, sia con il mercato libero sia con quello tutelato. Secondo Nomisma Energia, infatti, la bolletta del gas di marzo dovrebbe diminuire del 17%, mentre quella per la luce si dovrebbe segnare un -25%, per un risparmio complessivo di 600 euro sulla spesa energetica annuale delle famiglie (234 euro per il gas, 363 per l’elettricità).
Il problema è che ad aprile scadranno gli ultimi aiuti contro il caro energia messi in campo dall’ultima manovra di bilancio. E venendo meno gli ammortizzatori sociali introdotti dal governo, il prezzo in bolletta è destinato a lievitare. Sempre che il governo Meloni non riesca a sfornare in tempo utile nuovi provvedimenti, magari diversi da quelli precedenti, come peraltro annunciato.
Da Palazzo Chigi trapela infatti che la premier Meloni è già all’opera per varare nuovi incentivi sulle bollette di luce e gas a partire dal secondo trimestre di quest’anno. L’intenzione sarebbe quella di premiare le famiglie e le imprese più virtuose in termini di risparmio dei consumi. Nel dettaglio, il nuovo modello dovrebbe basarsi su una quota di costi ancorati ai consumi del periodo pre-crisi ucraina, e la parte restante ai valori di mercato. Più precisamente, la bolletta dovrebbe essere per il 70-80% a prezzo “politico”, rifacendosi a un consumo annuo medio stimato, e per il 20-30% a prezzo corrente. Della serie: più risparmi, meno spendi.