Un bonus da 24mila euro all’anno aiuterà i disabili ad avere maggiore assistenza, ma non in tutta Italia. Ecco la Regione che lo ha attivato
Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione verso le persone diversamente abili, con politiche volte all’inclusione sociale. Anche a livello territoriale si possono trovare diversi servizi e aiuti a chi ha una disabilità ed è possibile chiederli per poter avere assistenza nella propria quotidianità.
Tuttavia, esiste una disparità territoriale che fa in modo che essere disabile in alcune regioni è diverso dall’esserlo in altre. Alcune regioni, infatti, offrono aiuti maggiori (o minori) ed è possibile richiederli per poter avere un supporto anche al livello economico. Se risiedi in questa regione potrai richiedere un bonus mensile per l’assistenza.
La Puglia è una di quelle regioni che aiutano chi ha una disabilità ad essere economicamente autonomi. Il “modello Puglia” rappresenta infatti un’importante svolta nell’assistenza ai disabili in Italia.Per questo la Regione Puglia eroga un contributo di 1.200 euro mensili per un massimo di 20 mensilità, destinato all’assunzione di un assistente o di un educatore per i disabili.
In alternativa, si ha diritto a un’Integrazione al reddito da 700 euro mensili. Nel prossimo triennio, questo importo verrà superato secondo le indicazioni ministeriali. Il beneficiario potrà scegliere se integrare il proprio reddito con tale somma o aderire al Patto di cura nel territorio della Regione Puglia.
Questo perché non tutte le persone disabili possono svolgere un lavoro o riescono a inserirsi facilmente nel mondo del lavoro, a causa di alcuni deficit che possono rendere difficile lo svolgimento di azioni quotidiane. Altri diversamente abili necessitano di un’assistenza e spesso può essere costoso perché non completamente coperto dal SSN.
La guida segue le indicazioni del Ministero per migliorare l’assistenza alle persone disabili non autosufficienti, incluse nuove iniziative come la promozione della vita indipendente e l’assistenza domiciliare. Sarà possibile scegliere tra assistenza diretta tramite un assistente familiare o personale, retribuito dallo Stato, o i servizi territoriali di assistenza domiciliare. Si valorizzeranno le figure dell’assistente familiare e personale, creando nuove opportunità di lavoro.
La prestazione economica sarà modulata sulla base dell’effettivo bisogno della persona con disabilità, ma non è ancora chiaro se l’“effettivo bisogno” potrà comprendere anche la situazione economica. Inoltre, se la persona non autosufficiente sceglierà il sostegno medico/infermieristico/assistenziale, rinuncerà alla prestazione economica ma otterrà assistenza domiciliare e aiuti anche ai caregiver e ai familiari che prestano assistenza. Saranno previsti anche aiuti economici per le badanti, con un profilo professionale nazionale e formazione adeguata.
In Puglia verrà creata una nuova task force sanitaria per coordinare la spesa sanitaria in collaborazione con il dipartimento Promozione della salute. La task force monitorerà gli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi del Piano regionale delle attività negoziali e sosterrà il processo decisionale dei dirigenti regionali. Infine, identificherà le categorie di beni e servizi e i lavori che le aziende e gli enti potranno acquisire tramite il soggetto aggregatore.
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