Quando si ottiene il congedo straordinario per assistere un familiare disabile che cosa succede alle ferie accumulate? Facciamo chiarezza.
Le leggi che regolamentano il mondo del lavoro sono tantissime e talvolta molto articolate pertanto è sempre bene averne una panoramica completa. E tra le questioni più particolareggiate e per le quali si cercano spesso risposte chiare una in particolare è piuttosto diffusa.
Riguarda le possibili conseguenze, qualora si chieda il congedo straordinario per assistere un familiare disabile, per le ferie accumulate e non utilizzate. Stiamo parlando del congedo 104, dal numero della legge (la 104/92) e di cosa ha previsto la Corte di Cassazione in merito alla sua interruzione in relazione alle ferie. Di seguito ve lo spieghiamo.
Legge 104 e ferie: si rischia di perderle o no con il congedo? Facciamo chiarezza
Premesso che i contratti di lavoro contengono spesso una serie di regole specifiche legate al numero di giorni di ferie che possono essere assegnate nell’arco di un anno nonché dell’arco di tempo entro il quale tali giorni devono essere utilizzati, possiamo rispondere, in merito al congedo della Legge 104, che stando a quanto specificato dalla Cassazione vi è la possibilità di interromperlo per poter utilizzare le ferie accumulate.
Si può, tanto per fare un esempio, tornare al lavoro anche solo per un giorno riprendendo il congedo in seguito. Le ferie accumulate e non usate non verranno perse, bensì conservate per poter essere utilizzate successivamente restando dunque a disposizione del lavoratore. Questo però nel rispetto di alcune scadenze: vi saranno due settimane per utilizzarle nell’arco dell’anno nel quale sono state ottenute ed altre due settimane nei 18 mesi seguenti.
Per esempio le ferie accumulate nel corso del 2022 dovranno essere usate entro fine giugno del 2024. In caso contrario verranno retribuite soltanto alla fine del rapporto di lavoro dal momento che non potranno essere convertite prima in soldi. In ogni caso il datore di lavoro verserà comunque i contributi all’Inps, pur pagandole in un secondo momento.
L’unico caso nel quale un lavoratore può perdere le ferie lo si registra qualora sia lui stesso a decidere di rinunciarvi volontariamente. Il datore di lavoro altresì dovrà dimostrare che la decisione sia stata presa dal lavoratore stesso nella piena consapevolezza delle conseguenze, ed in questo caso le ferie verranno tolte dalla retribuzione.
Durante il congedo straordinario Legge 104 invece non si accumulano giorni di ferie dal momento che viene momentaneamente interrotto il rapporto di lavoro. Quindi al suo rientro a lavoro il dipendente potrà usare solo i giorni di ferie accumulati in precedenza; quando li avrà esauriti tornerà a lavorare con regolarità. Vi è anche la possibilità di frazionare il congedo retribuito facendo in modo che nell’aspettativa non vengano conteggiati i giorni festivi, quelli non lavorativi e le domeniche.