Denise Pipitone, l’appello della madre a Giorgia Meloni: “So chi può dirci dov’è”

Un mistero lungo quasi 19 anni. Ma la famiglia adesso vuole che venga battuta una nuova pista.

E’ uno dei casi irrisolti più noti della storia recente d’Italia. La sparizione della piccola Denise Pipitone. La famiglia non si è mai arresa e ora chiede un incontro al premier Giorgia Meloni. La madre, in particolare, sostiene di dover battere una determinata pista. Ecco quale.

Piera Maggio, mamma Denise Pipitone
La scomparsa di Denise Pipitone nel 2004 foto: Ansa – liquida

Tutto accade l’1 settembre del 2004. Da allora non si hanno più tracce della piccola Denise Pipitone, scomparsa, a meno di quattro anni d’età, quando si trovava nei pressi della casa della nonna materna. La piccola, infatti, avrebbe compiuto quattro anni il successivo 26 ottobre.

Era nata dalla relazione tra Piera Maggio e Pietro Pulizzi. Registrata all’anagrafe con il cognome del padre, Tony Pipitone, in quel periodo regolarmente coniugato con Piera Maggio e ignaro di non essere il reale genitore della piccola.

Le indagini, svolte in diversi periodi in questi anni, hanno sempre grossomodo interessato il contesto familiare allargato della piccola. Ma le inchieste, o si sono arenate prima dell’approdo in aula, oppure sono finite in assoluzioni processuali. Ma, da qualche tempo, la mamma della piccola Denise, Piera Maggio, è convinta che vi possa essere una pista da battere e per questo ha scritto alla premier Giorgia Meloni.

Piera Maggio scrive a Giorgia Meloni

La mamma della piccola Denise, quindi, ha chiesto un incontro al presidente del Consiglio. Lo ha fatto scrivendo alla stessa Meloni. “Vorrei parlarle da mamma a mamma oltre ad essere un istituzione. Sto attendendo risposta. Speriamo bene” ha scritto Piera Maggio sui social network.

Matteo Messina Denaro
La cattura del super latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro foto: Ansa – liquida

Negli ultimi mesi, infatti, la mamma di Denise ha voluto riaccendere i riflettori sul caso. Lo ha fatto dopo la cattura del super latitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, arrestato dal Ros dei Carabinieri dopo decenni di latitanza. Già nelle ore successive al blitz nella clinica di Palermo, la famiglia aveva chiesto all’ormai ex primula rossa di parlare.

E questo non perché sospettino che possa essere coinvolto direttamente nella scomparsa della bambina. Ma perché sui territori del Trapanese non si muoveva foglia se lo stesso Messina Denaro non avesse voluto. E’ quindi convincimento della famiglia e dei legali della stessa, che Messina Denaro possa sapere qualcosa.

La famiglia spera che Messina Denaro, gravemente malato come è noto, possa decidere dire qualcosa, come estremo gesto di redenzione. In tal senso, la famiglia ha anche chiesto l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta. E, forse, proprio questo vuole sollecitare al primo ministro Giorgia Meloni.

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