Attenzione alle scorciatoie per perdere peso senza dieta. Un famoso farmaco per il diabete, a base di Semaglutide comincia a scarseggiare, ma non è così facile come sembra. Ci sono alcune controindicazioni.
Il cosiddetto metabolismo veloce è il sogno di molti. Mangiare quello che troviamo al palato più saporito, senza creare problemi alla linea e alla salute sembra spesso quasi impossibile. Con il pensiero dell’estate che si avvicina e la temutissima prova costume alle porte sono in molti a ricorrere a diete drastiche e stressanti sia psicologicamente che metabolicamente.
Un’alimentazione sana, dovrebbe essere alla base del quotidiano di ogni individuo. Accompagnare poi dello sport praticato regolarmente a delle abitudini alimentari corrette, sarebbe l’ideale per la salute. Queste sono cose che probabilmente sembrano scontate, ma non lo sono affatto. Ed è proprio uno dei problemi più gravi legati alla popolazione dei pasi più ricchi al mondo, soprattutto quelli occidentali. I disturbi dell’alimentazione quali sovrappeso ed obesità sono una vera e propria piaga, così come possono esserlo anoressia e bulimia.
Il sovrappeso e l’obesità sono spesso definiti “sindrome occidentale”. Negli anni si è visto un eccessivo aumento di sedentarietà insieme ad un eccessivo consumo di calorie. Soprattutto nei paesi industrializzati dove generi alimentari pronti e fast food, sono economici e di facile accesso, praticamente ad ogni angolo. Il cibo spazzatura diventa un dolce abbraccio, sempre pronto e disponibile a consolarci nei momenti di stress e tristezza. Gli zuccheri creano dipendenza e da qui entriamo in un pericoloso labirinto di abitudini altamente nocive per la nostra salute, al di là dell’aspetto esteico.
L’obesità ed il sovrappeso sono un disturbo alimentare tanto quanto l’anoressia e la bulimia. È importante non confondere il messaggio di “body positivity”, molto in voga negli ultimi anni e spesso strumentalizzato dalle pubblicità, con un concetto di accettazione di obesità.
Ci sono numerosi studi che confermano le gravi conseguenze alla salute dovute dall’obesità. Alcune ricerche mettono in guardia nello specifico quando il grasso in eccesso viene accumulato in una zona del corpo: l’addome. Se l’adipe che si deposita sul resto del corpo, viene per lo più considerato di rivestimento, quello sull’addome sembrerebbe produrre una quantità eccessiva di sostanze infiammatorie nocive. Queste sostanze, come adipochine e citochine contribuirebbero allo sviluppo del diabete. Ed inoltre, l’obesità può portare patologie cardiovascolari ed oncologiche.
Non vanno sottovalutati gli aspetti psicologici. Non solo quelli derivati dal sovrappeso, ma soprattutto quelli che portano le persone ad abusare del cibo cadendo nell’ipernutrizione. È sempre bene consultare il proprio medico per un approccio olistico. Andare dal nutrizionista e cominciare una dieta potrebbe non essere sufficiente se il tutto non viene supportato dall’intervento di un terapeuta. Uno psicologo può aiutarci ad imparare a vivere il cibo in modo sano, insegnandoci come ridirezionare lo stress verso uno sfogo alternativo e non nocivo per la salute.
A quanto pare di recente l’Ozempic, un farmaco contro il diabete di tipo 2, sembrerebbe aver portato risultati notevoli anche sulla perdita di peso. Ed il tutto senza dieta. Non appena diffusa la notizia ci sarebbe stata una corsa all’acquisto, tanto che il farmaco sarebbe attualmente difficile da reperire. Ma cos’è l’Ozempic?
L’Ozempic è a base di semaglutide, un principio attivo utilizzato appunto per il trattamento del diabete di tipo 2 ed è antagonista del recettore GLP-1 (un ormone prodotto dall’intestino). Analogamente a quest’ultimo aumenta la quantità di insulina prodotta dal pancreas, favorendo il controllo dei livelli di glucosio nel sangue. La somministrazione avviene attraverso delle iniezioni sottocutanee nel grasso addominale, quindi non intramuscolare o endovena. Il costo pare essere tra i 900 ed i 1.300 dollari statunitensi ed è prodotto al momento unicamente dall’azienda farmaceutica danese Novo Noridsk.
The New England Journal of Medicine è una rivista settimanale di lingua inglese, edita dalla Massachusetts Medical Society. È ad oggi una delle più importanti pubblicazioni di medicina generale del mondo, fondata nel 1812. I suoi articoli possono essere consultati online gratuitamente. I primi articoli relativi al semaglutide risalgono già al 2021.
Secondo lo studio pubblicato, sarebbe stato condotto un test su circa duemila persone con obesità, provenienti da paesi di diverse aree del mondo. Nessuno degli individui soffriva di diabete e la somministrazione di semaglutide sarebbe stata ai soli fini del dimagrimento. La perdita di peso media è stata di 15 chili circa in 16 mesi, senza l’aiuto di diete alimentari o chirurgia. Ma quali sono gli effetti collaterali del farmaco?
Alcune controindicazioni sono conosciute, quelle più comuni dissenteria, vomito e nausea ed un senso di spossatezza. Al momento non si conoscono ancora eventuali effetti collaterali a lungo termine, in allattamento ed in gravidanza, o interazioni con altri farmaci. Non può essere somministrato a bambini e adolescenti, non sono stati condotti test per questa fascia di età. Rimane quindi al momento ancora un vuoto sulla reale sicurezza dell’utilizzo di questo farmaco nel tempo. Negli Stati Uniti sta davvero spopolando e questa popolarità sembra aver raggiunto anche il nostro paese.
Ma è davvero necessario dover ricorrere ad un farmaco per combattere l’obesità? L’ipernutrizione va controllata sul nascere e andrebbero analizzati i fattori che portano al sovrappeso. Non sarebbe forse più corretto inserire dei programmi di educazione alimentare nelle scuole e fornire supporto psicologico gratuito? Conoscere i nutrienti e le conseguenze di un’alimentazione sregolata potrebbe davvero fare la differenza. E nonostante la via del farmaco possa sembrare la più rapida e veloce, probabilmente non è quella giusta, perché chi ci assicura che non ci saranno ricadute nelle cattive abitudini se non impariamo a controllare i nostri istinti? D’altronde si sa, prevenire…è meglio che curare!
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