È arrivata anche a te l’email della polizia | Cosa fare e come evitare grossi guai: il particolare da sapere

Hai ricevuto questa email dalla polizia? Ecco che cosa devi fare: stai attento a questo dettaglio ben preciso o saranno guai!

Se anche tu hai ricevuto questa email della polizia dovresti stare molto attento. Sì, perché al contrario di quanto si possa pensare non si tratta di un messaggio vero, ma della nuova astuta esca dei cyber criminali per truffare migliaia di utenti ignari di tutto. Ma facciamo subito un passo indietro e cerchiamo di capire meglio che cosa sta succedendo.

finta email della polizia
Attenzione a questa email della polizia (Liquida.it)

Nell’ultimo periodo, di fatto, ha iniziato a circolare un nuovo tentativo di phishing che sfrutta niente di meno che il ‘nome’ della polizia con tanto di carta intestata, timbri e un avviso di garanzia in allegato.

Insomma, tutto porterebbe il malcapitato a credere nella veridicità della comunicazione. Basta, però fare attenzione ad una serie di dettagli ben precisi per smascherare l’inganno ed evitare di ritrovarsi in guai seri. Ecco, quindi, svelato come riconoscere la truffa e in che modo comportarsi qualora si dovesse ricevere questa email malevola.

È arrivata anche a te l’email della polizia? Cosa fare e come evitare grossi guai

Negli ultimi anni hanno cominciato a circolare diverse truffe via email ed sms con l’intento di sottrarre i dati sensibili dei malcapitati, al fine di rubare la loro identità ed hackerare i conti correnti. Pensiamo per esempio alla finta email del pacco in giacenza oppure a quelle dell’Inps.

email della polizia truffa
Se hai ricevuto questa email della polizia dovresti stare attento (Liquida.it)

Ad ogni modo, stavolta i truffatori hanno trovato un altro astuto espediente per generare il panico tra gli utenti. In pratica, hanno iniziato a mandare delle comunicazioni fasulle apparentemente provenienti dalla polizia in cui si informa la vittima di essere indagata per pedopornografia o cyberpornografia, chiedendo di fornire inoltre una giustificazione che dovrà essere verificata entro 72 ore. Trascorso questo lasso di tempo sarà emesso un ‘mandato d’arresto’.

L’obiettivo sarebbe, quindi, quello di generare ansia e agitazione nei malcapitati, spingendoli a rispondere prontamente alle email. A quel punto, agli utenti viene fornito un link attraverso cui pagare un’ammenda con carta di credito. Così facendo i truffatori saranno in grado di svuotare il plafond della carta stessa.

Dopo questo nuovo tentativo di phishing, la polizia ha fatto sapere che nessuna autorità dello Stato si metterebbe mai in contatto con i cittadini secondo simili modalità, richiedendo somme di denaro per evitare procedimenti penali a loro carico. La raccomandazione è, dunque, sempre quella di non dare seguito a queste comunicazioni, evitando di fornire i propri contatti ai truffatori ed aprire link ed allegati potenzialmente pericolosi.

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