Con la nuova riforma fiscale il governo intende cambiare in profondità la strategia di contrasto all’evasione: ecco come.
Se il 2022 è stato un anno record in Italia nella lotta all’evasione fiscale, con oltre 20 miliardi di euro recuperati dai soliti “furbetti”, il governo non intende affatto adagiarsi sugli allori.
Il governo Meloni vuole fare di più e meglio, intensificando gli interventi di recupero delle imposte non pagate, in tutto o in parte. In che modo? Le novità su questo fronte sono contenute nella nuova riforma fiscale. Vediamole nel dettaglio.
L’obiettivo è ambizioso: “Prevenire e ridurre l’evasione ed elusione fiscale”, anche riconoscendo un “premio” a chi collabora. Via dunque al “rafforzamento del regime di adempimento collaborativo” con l’aggiornamento e l’introduzione di istituti “premiali, volti a favorire forme di collaborazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti”. Come si traduce tutto ciò in fatti e numeri?
La nuova macchina da guerra contro l’evasione fiscale
La nuova bozza di riforma che circola in via ufficiosa prevede la piena utilizzazione dei dati, il potenziamento dell’analisi del rischio e il ricorso a tecnologie digitali e soluzioni di intelligenza artificiale, sempre nel rispetto della tutela dei dati personali, ai fini della lotta all’evasione.
Tanto per rendere l’idea, nel 2019 il tax gap in Italia era arrivato a quota 99,2 miliardi di euro, di cui 86,5 di mancate entrate fiscali (a causa dell’evasione di varie imposte e tasse), e 12,7 miliardi di euro di mancate entrate contributive. Ma nel 2022 la musica è cambiata: secondo gli ultimi dati annunciati dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, sono stati recuperati 20,2 miliardi di tasse non pagate, il dato più alto di sempre.
Non solo: lo scorso anno l’Agenzia delle Entrate ha diminuito le uscite a carico dello Stato grazie alle analisi di rischio e alle attività anti-frode, che hanno permesso di bloccare 9,5 miliardi di euro tra crediti, bonus e rimborsi non spettanti a chi li aveva ricevuti. In aumento anche il gettito spontaneo, con 510 miliardi versati dai contribuenti (+11% rispetto al 2021), mentre i rimborsi erogati nel 2022 a famiglie e imprese si attestano sui 20 miliardi.
Nel frattempo, su un binario parallelo, va avanti la rottamazione delle cartelle esattoriali voluta dal governo Meloni con l’ultima legge di bilancio: 600mila domande online ricevuto dallo Stato secondo quanto reso noto dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo. Ad maiora.