L’errore che commettiamo è credere che i fini pensatori della mente non abbiano sentimenti ed emotività
Umberto Galimberti è uno dei più raffinati intellettuali che abbiamo attualmente in Italia. Lo avrete sicuramente ascoltato e apprezzato più volte nei talk e nelle trasmissioni della televisione italiana. Siamo abituati a vederlo riflessivo e analitico. Ma anche lui cela una grande emotività. Ecco il suo pensiero commovente, ospite della trasmissione “Il Muschio Selvaggio”.
Filosofo e psicoterapeuta, come detto Umberto Galimberti è uno degli intellettuali più importanti d’Italia. 80 anni, con i suoi studi ha avuto il merito di rivisitare il pensiero psicanalitico e filosofico. Il suo approccio interdisciplinare lo porta spesso a essere invitato dai talk show che si occupano di politica e attualità. Il suo sguardo sul mondo e sulle vicende politiche e sociali non è mai banale.
Allievo di Karl Jaspers, si laurea in Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, proprio con una tesi sul grande pensatore tedesco. Non una vita semplice, quella di Galimberti, nato in una famiglia numerosa e che per terminare il proprio percorso di studi ha dovuto svolgere vari lavori, tanto in Italia, quanto all’estero, al fine di racimolare i soldi necessari per pagare la retta e laurearsi con il massimo dei voti.
Come detto, però, il suo approccio e il suo contributo al dibattito non è solo filosofico. Galimberti ha sempre avuto il merito di essere fruibile a tutti, tanto da essere spesso invitato in televisione da curare diverse rubriche su alcune delle testate giornalistiche italiane maggiormente diffuse.
Il commovente pensiero di Umberto Galimberti
L’errore che noi spesso commettiamo è quello di credere che i fini pensatori, soprattutto i pensatori della mente, non abbiano sentimenti ed emotività. Ci smentisce clamorosamente il professor Galimberti, recentemente ospite dell’ormai celeberrimo podcast “Il Muschio Selvaggio”.
Il filosofo ha infatti ricordato la moglie, Tatjana Simonič, nata a Trieste nel 1946 e morta a Milano nel 2008. Altra grande testa. Tatjana Simonič fu ordinaria di biologia molecolare all’Università di Milano, partecipò attivamente alla stesura del famoso Dizionario di Psicologia su cui Galimberti ha lavorato dagli anni ’80. Una storia d’amore, ma anche di grande coinvolgimento intellettuale, dunque.
E tutto ciò si evince dalle bellissime parole che il filosofo le dedica: “Io conduco una vita monacale, perché poi da quando è morta mia moglie mi è mancato il testimone”. Cosa vuole dire il filosofo ai microfoni de “Il Muschio Selvaggio”? Galimberti precisa il proprio pensiero subito dopo: “La categoria della testimonianza è una cosa importante. Perché noi tutte le cose che facciamo, abbiamo bisogno che qualcuno ci guardi. Se non ti guarda proprio nessuno, le cose le fai perché le sai fare, ma non c’è più l’anima dentro”.