A volte si diventa in modo quasi naturale genitori iperprotettivi, pensando così di evitare ai propri figli errori e pericoli. Questo è un comportamento che può però rivelarsi dannoso.
Crescere un figlio è tutt’altro che semplice, ma certamente non esiste una scuola da frequentare che può dare le “dritte” giuste per riuscire a gestire ogni situazione.
Il problema diventa inevitabilmente più forte se i figli sono più di uno, spesso con caratteri ed esigenze diverse: in questo caso, infatti, diventa importante modellare il proprio comportamento sulla base della personalità di ognuno, anche se a volte questo può portare a sviluppare sentimenti di gelosia, anche reciproca.
Sbagliare è altrettanto facile, nonostante ci si metta di impegno e si faccia il possibile per non deluderli, a ogni età. Il timore di commettere gravi errori o che i ragazzi possano vivere momenti spiacevoli può portarne però a diventare genitori iperprotettivi, a volte quasi senza che i diretti responsabili se ne rendano conto.
Genitori iperprotettivi: tutta colpa del troppo amore?
Desiderare che le persone che si amano stiano bene è più che naturale. E non esiste certamente amore più forte di quello che si può provare per i propri figli. Pensare che si comportino sempre in modo corretto e non abbiano mai delusioni è però certamente quasi impossibile, ben sapendo che i passi falsi e i momenti difficili non possono che fare parte della vita di tutti noi.
Mamme e papà non dovrebbero quindi arrivare a pensare di sostituirsi a loro per evitare qualcuno faccia loro male, né è possibile chiuderli in casa per evitare che questo accada. Questo pensiero può portare però a trasfomarsi in genitori iperprotettivi, a volte quasi asfissianti, pronti a controllare costantemente quello che fanno o le persone con cui parlano.
Sul momento difficilmente ci si rende conto che questo non è il modo di agire migliore, ma a lungo andare si capisce che l’effetto che si ottiene è tutt’altro che positivo.
Correre ai ripari è possibile
Sono diversi i genitori che non si rendono conto di essere troppo apprensivi. Questo rende i propri figli non autonomi e deboli sul piano emotivo. Anche se molti non ci pensano, spesso questi ragazzi hanno un carattere chiuso, sono insicuri e hanno difficoltà a fare amicizia.
Non solo, in molti casi possono arrivare a essere ansiosi anche solo quando devono fare un viaggio da solo o sono chiamati a essere indipendenti.
Mamme e papà che si comportano in questo modo non lo fanno certamente per fare del male, ma possono danneggiare a lungo andare la personalità dei loro figli. Alcuni per proteggerli da una prova difficile, come è il caso ad esempio anche solo di un compito in classe, decidono di non mandarli a scuola solo perché loro sostengono di non avere studiato a sufficienza. E lo stesso può accadere se devono affrontare una gara sportiva, solo perchè temono che non siano in grado di gestire un eventuale fallimento. Addirittura un brutto voto è ritenuto una colpa dell’insegnante, che potrebbe non avere fatto bene il suo lavoro.
Questi comportamenti sono però più diffusi di quanto si possa pensare nella società di oggi. Rimediare a questo atteggiamento è comunque possibile. In caso di una prova non andata come si pensava, il bambino deve essere incoraggiato a riprovarci e avvertire la fiducia dei genitori. Se un bambino ha una passione, come ad esempio quella per lo sport, deve essere spinto a provare in modo tale da verificare quali siano le sue attitudini. In caso di una valutazione scolastica negativa non spetta al genitore recriminare, ma dovrà dare al ragazzo gli strumenti giusti per parlarne personalmente e capire cosa fare per rimediare.