Fino ad ora si pensava che l’herpes zoster, un’infezione grave causata dal virus della varicella, colpisse solamente gli anziani.
Numerosi studi recenti hanno evidenziato che l’herpes zoster può colpire non solo le persone in età avanzata ma anche i giovani, Anzi, l’incidenza è in aumento e a farne le spese sono sempre più soggetti di età compresa tra i 30, i 40 e i 50 anni.
Secondo il CDC, dalla fine del 1990 al 2019 i casi sono aumentati esponenzialmente e non è tutto. L’herpes zoster, conosciuto anche come “fuoco di sant’antonio” può manifestarsi in vari modi, che sono sempre comunque molto dolorosi; tra questi anche l’herpes oftalmico, che ha registrato un aumento sempre nella fascia di popolazione intorno ai 50 anni.
Le cause specifiche dell’aumento dei casi non sono ancora state individuate, ci sono solo alcune ipotesi, però l’appello degli esperti è quello di imparare a riconoscere la malattia e soprattutto a sapere come prevenire la sua comparsa.
Herpes zoster, ecco cos’è e come si manifesta, e quali sono le terapie consigliate
Abbiamo detto che l’herpes zoster è una malattia causata dal virus della varicella; dopo aver contratto la malattia, il virus non scompare del tutto e rimane latente nell’organismo. Può riattivarsi in qualsiasi momento, soprattutto se la persona ha un calo delle difese immunitarie, che può essere dovuto a stress o altre cause.
La sintomatologia è chiara e riconoscibile; emerge un’ampia eruzione cutanea su tutto il corpo e possono comparire febbre e dolori osteoarticolari. La malattia viene chiamata fuoco di Sant’Antonio perché dà dolori fortissimi e una sensazione di bruciore quasi insopportabile. Le terapie per curare l’herpes zoster esistono, e si tratta di farmaci antivirali e antidolorifici.
Purtroppo però in alcuni casi l’herpes zoster sortisce effetti più gravi e innesca una malattia cronica, chiamata nevralgia posterpetica; questa dà molto dolore alle articolazioni e può perdurare anche molti anni. Altre potenziali complicazioni includono infezioni batteriche della pelle, danni agli occhi e alterazioni della vista con l’herpes zoster oftalmico.
La vaccinazione pediatrica di massa a livello globale ha contribuito a far ammalare di meno di varicella i bambini, ma al tempo stesso ha fatto circolare di meno il virus stesso della varicella. Il risultato è che le persone che oggi hanno tra i 30 e i 50 anni hanno incontrato meno spesso il virus e sono diventati più vulnerabili.
Di conseguenza l’unico modo per invertire il trend è di vaccinare le persone che non hanno mai avuto la varicella quando erano bambini e che non hanno effettuato la vaccinazione per la medesima. Infatti dobbiamo ricordare che in ogni caso la varicella se contratta da adulti può creare complicazioni, e dunque è sempre meglio prevenire. Inoltre, oggi è disponibile anche il vaccino specifico per l’herpes zoster, che infatti viene consigliato dai 50 anni in su.
