Guè Pequeno incontenibile al podcast, prima ci prova e poi si sfoga così: ecco cosa ha fatto il rapper dopo il lancio del nuovo singolo.
Guè Pequeno si prepara a essere nuovamente protagonista dell’estate grazie al nuovo singolo lanciato insieme ad Ana Mena, Acquamarina. La cantante spagnola, in versione sirena nel videoclip ufficiale, ha già lanciato un nuovo ballo a tema sui social e il brano si appresa a diventare una delle hit dei prossimi mesi.
Il rapper milanese non è nuovo a realizzare dei veri e propri tormentoni. Sia in gruppo con i Club Dogo (insieme a Jake la Furia e Don Joe) sia come solista, Guè ha venduto dischi su dischi, fa sold out ai concerti e ottiene milioni e milioni di visualizzazioni sulle piattaforme musicali e non.
Spesso al centro di varie vicende extra-musicali, di recente il rapper è stato protagonista insieme a Ernia di un particolare siparietto durante il programma FreeRapStyel incentrato su Chat GPT, l’intelligenza artificiale il cui utilizzo tanto fa discutere in questi ultimi mesi. Cosa ne pensa Guè a riguardo? Il suo commento è eloquente.
Guè Pequeno chiede un suo testo a Chat GPT e la reazione…
Curioso di vedere cosa è capace di fare l’intelligenza artificiale, Guè ha chiesto un testo realizzato da Chat GPT con suo stile, e i due conduttori del programma lo hanno subito accontentato. Il risultato? Qualcosa che il rapper non riconosce assolutamente, con la reazione divertita dei presenti che è davvero tutta da vedere.
In maniera scherzosa, ma comunque esprimendo ciò che pensa, il rapper si scaglia contro l’intelligenza artificiale. “Ma fa ca**re dai!” esclama Guè, dopo aver sentito il testo scritto Chat GPT. “Ti piacerebbe essere lo stile di Guè” ripete il rapper, che poi si diverte a insultare l’IA.
La curiosità del rapper è stata dunque soddisfatta con un risultato, a detta dello stesso Guè Pequeno, assai deludente. Lo stesso rapper ha sottolineato come l’essere umano vinca sempre nel confronto con una intelligenza artificiale.
Un simpatico siparietto, diventato subito virale, nel quale l’artista si scaglia con veemenza contro l’uso dell’IA a fini artistici, con l’intento di sostituire la fantasia, la creatività e il sentimento che sono prerogative degli esseri umani.