Ecco i consigli dello chef stellato per preparare un piatto di pasta delizioso e sano, semplicemente adottando pochi ed attenti accorgimenti: scopriamoli insieme.
Una cosa é certa: chi lo fa per mestiere, ed inoltre ha anche un talento spiccato, bada a ogni dettaglio. E non solo non le o gli mancano passione e competenza per farlo: ma nemmeno – che forse vale ancor di più – il tempo. Tuttavia non occorre essere chef stellati per preparare piatti che risultino al contempo succulenti e sani, né chiedere permessi dal lavoro. Può essere sufficiente ascoltare i loro consigli e poi applicarli il più possibile, trasformandoli in nuove abitudini.
Quest’oggi i consigli arrivano niente meno che da Antonino Cannavacciuolo: il gigante buono, e con manone che assomigliano ad armi letali (!!), della cucina italiana. E riguardano la pasta. Nello specifico: la cottura ed il condimento con cui la farciamo prima di servirla in tavola.
Molti di noi probabilmente effettuano sempre le stesse operazioni, accostando gli stessi tipi di pasta agli stessi tipi di sugo e salsa ormai da anni. Ma se ad ogni tipo di pasta corrispondesse solo uno specifico sugo? E se in base al tipo di cottura riuscissimo a renderne il sapore ancor più squisito e le proprietà nutritive ancor più salubri? E se tutto ciò non richiedesse chissà quale maestria o tempo di preparazione? Beh, scopriamo questi “segreti” dello chef insieme e capiamo se possono entrare a far parte del nostro menù già da oggi.
Partiamo da un’accortezza che può fare davvero già la differenza: secondo Cannavacciuolo, la pasta va scolata al dente. Sempre. Dopodiché ne si può continuare la cottura in una padella, aggiungendo la salsa o il sugo preparati per condirla. In questo modo potremo raggiungere la consistenza ottimale e ravvivare il condimento insieme alla pasta in modo da creare un, potremmo chiamarlo, matrimonio davvero perfetto tra le due componenti.
E ciò anche quando la prepariamo al forno: prepariamola e scoliamo al dente prima di introdurla e mettiamola in forno sempre rigorosamente in bianco. In questo modo la sua croccantezza sarà insuperabile, non diventerà mai molla o ad effetto “bollita” e potremo poi arricchirla con il sugo adeguato appena pronta.
E poi il sugo. La verità é una e semplice: a ogni pasta il proprio. Dimentichiamoci spaghetti al pomodoro, spaghetti alla carbonara, spaghetti all’arrabbiata, spaghetti ai quattro formaggi, e così via. In termini di abbinamento, ogni tipo di pasta ha la sua “anima gemella” di sugo o di salsa. E come capire quale sia meglio abbinare? Partiamo da un principio: distinguiamo la pasta lunga dalla pasta corta. Per non parlare della pasta all’uovo e per i risi, per i quali dovremmo fare un discorso a parte.
Ad esempio, secondo Cannavacciuolo la pasta lunga non va mai usata per preparazioni al forno. È ottima invece per un semplice – ma delizioso – aglio, olio e peperoncino, per l’amatriciana, la carbonara ed il pomodoro fresco. E anche per i sughi di mare, con cui si sposano perfettamente anche i paccheri. Mentre, rimanendo in tema di pesce, le linguine, potremmo dire, sono nate apposta! Ed infine un consiglio per la cottura: secondo Cannavacciuolo, non buttiamo l’acqua di cottura. Perché? Perché é perfetto, ad esempio, per sbollentare il basilico per il sugo, aromatizzando l’acqua, o ancora per aumentare o diminuire la densità di un condimento. E che ne dite di aggiungere proprio un “marchio di fabbrica” dello chef nei nostri piatti? Prendete appunti (sono davvero pochi): spicchio d’aglio, tuorlo d’uovo e panna; amalgamiamo il tutto ed aggiungiamolo a qualsiasi condimento per la pasta. E sembrerà (qui esageriamo!) un vero e proprio piatto dello chef. Squisito, saporito e salutare. E adiòs!
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