Il lavoro è necessario si sa, dunque perché non trovarne uno che quanto meno gratifichi dal punto di vista economico o personale? Ecco come sono cambiati i gusti rispetto a dieci anni fa.
Scordatevi i tempi in cui la massima aspirazione dei bambini era racchiusa in un semplice lavoro da pompiere o da poliziotto, oppure da maestra. Oggi chi si affaccia al mondo del lavoro per la prima volta aspira innanzitutto al guadagno, indispensabile per avere una vita dignitosa. Gli ultimi tempi ci dimostrano che i giovani hanno capito bene in che direzione stia andando il mondo e come sia complicato trovare una stabilità economica soddisfacente. Per tali ragioni i loro sogni si sono trasformati in qualcosa di meno romantico e più concreto.
C’è chi dice che non si abbia tutta questa voglia di lavorare, ma i fatti propendono piuttosto per una maggiore consapevolezza. Seppur vero che tra i lavori ideali degli adolescenti al momento c’è quello dell‘influencer (aumentato più del 500% rispetto ad anni fa), questo non vuol dire necessariamente che abbiano perso valori e volontà, quanto piuttosto che sanno perfettamente che qualora riuscissero a sfondare in questo mondo, avrebbero un futuro assicurato.
La professione più ambita in realtà resta sempre la stessa.
Nonostante la crescita esponenziale del desiderio di intraprendere la carriera di influencer, la ricerca messa in piedi da Adecco evidenzia la preferenza dei giovani per le carriere sanitarie e del benessere, primi tra tutti il medico ed il nutrizionista. Sappiamo bene che i prossimi anni saranno cruciali, in quanto più di 13000 medici di famiglia abbandoneranno tutti insieme il loro posto di lavoro a causa del pensionamento.
Dunque il dato sopra riportato è piuttosto rassicurante, poiché c’è almeno la volontà di rimpiazzare chi sta uscendo. Il reale problema in questi casi è rappresentato dall’accesso ai corsi e alle Università, ma si tratta di qualcosa che non può essere trattato in questa sede.
Da evidenziare oltretutto, come cambino i gusti da regione a regione, poiché si può notare una netta preferenza in Piemonte per professioni quali il notaio, mentre in Calabria ed in Veneto la preferenza passa attraverso la scuola e l’insegnamento. Per le altre, come sopra riportato, la figura del medico mantiene una attrattiva irresistibile.
La diminuzione dell’attrativa per professioni come l’avvocato e il giornalista è probabilmente legata alla scarsa possibilità di carriera e di assunzioni di posizioni di rilievo, vista la grande domanda e offerta degli anni appena trascorsi, che hanno saturato il mercato un po’ in tutti gli ambiti suddetti.
