L’Italia deve ancora completare i lavori di ammodernamento delle infrastrutture per sfruttare al meglio il 5G ed esiste già il 6G.
Nel 2019 è stato introdotto un nuovo modello di connessione mobile, il 5G, e la maggior parte degli smartphone adesso sul mercato sono abilitati a questo standard di connessione. Con il 2G ed il 3G ormai in dismissione, chi possiede un telefono che si connette in 4G può stare tranquillo e godere della massima copertura in tutta Italia. Diverso il discorso per il 5G, il quale ancora non gode di infrastrutture adatte affinché possa essere sfruttato al meglio.
Sebbene il 95% del territorio nazionale è coperto dal segnale e le principali compagnie telefoniche mobile assicurino il servizio, la verità è che le infrastrutture non ammodernate impediscono ai telefoni cellulari di sfruttare la connessione 5G in gran parte del territorio. Sebbene abbiate un telefono che supporta la tecnologia, infatti, vi capiterà spesso che la connessione vada ancora a 4G.
Portrebbe sembrare a molti un problema di secondo piano, ma non è così visto che la differenza tra i due standard di connessione sono notevoli. Il 5G consente infatti di navigare ad una velocità maggiore, di mantenere stabile sia la fruizione di contenuti video che quella dei contenuti videoludici. In particolar modo per chi gioca online, il 5G è ottimale, poiché consente di abbassare di molto la latenza del segnale e dunque il ritardo di risposta in seguito all’input dato dal giocatore.
Il 5G è già “superato”: entro il 2030 avremo già il 6G
Tra le varie modifiche che l’Italia deve apportare con l’attuazione del PNRR, c’è anche l’ammodernamento delle strutture telefoniche e di internet. Una volta ultimati i lavori in tutto il territorio nazionale ci dovrebbe essere la copertura per la rete internet più veloce sia per quanto riguarda la telefonia fissa che per quanto riguarda quella mobile.
Nel frattempo la tecnologia va veloce e mentre parliamo di assicurare a tutti la fruizione della connessione 5G, in fase di studio e progettazione c’è già la connessione 6G. La principale novità riguardante questo nuovo standard è l’integrazione dell’IA nella connessione. Questo dovrebbe consentire di risolvere più rapidamente problemi di copertura e guasti temporanei.
Ovviamente ci sarà un ulteriore upgrade di prestazioni, visto che assicurerà una maggiore velocità nel trasferimento dei dati passando a bande di frequenza Teraheartz. Per la precisione si passerà dagli attuali 95 GHz ai 3 THz, il che consentirà di assottigliare ulteriormente la latenza di trasmissione.
Tra le varie possibilità di applicazione di questa nuova tecnologia ci sarà la possibilità di implementare la robotica in diversi ambiti, compresa la chirurgia, ma anche la possibilità di usufruire della telepresenza olografica (cosa che ancora oggi sembra fantascienza). Come detto, però, la nuova tecnologia non sarà fruibile prima del 2030 e probabilmente passeranno ulteriori anni prima che sia funzionale e usufruibile da tutti.