Attenzione agli effetti collaterali della pillola per curare il diabete, sono devastanti. Ecco in quali rischi si può incorrere.
Si sente sempre più spesso di persone che prendono la pillola per il diabete per perdere peso ma sai che effetti collaterali comporta? Non è una passeggiata.
In Italia va prescritta necessariamente dal medico curante ma in altri Paesi del mondo il suo acquisto è libero: ecco che cosa comporta l’assunzione del farmaco messo a punto per la cura del diabete ma usato spesso solo per dimagrire.
Diabete, i rischi del farmaco messo a punto per la cura usato per dimagrire
I ricercatori hanno messo a punto un farmaco che viene assunto attraverso iniezioni che serve a curare il diabete di tipo 2. Si tratta del Ozempic, che contiene come principio attivo la semaglutide, ovvero un agonista del recettore GLP-1, che agisce come l’ormone prodotto nell’intestino e incrementa l’insulina prodotta dal pancreas quando si mangia, contribuendo a tenere sott controllo i livelli di glucosio nel sangue.
La sua creazione è stata accolta con grande entusiasmo del mondo scientifico e della medicina e dai pazienti che hanno cominciato a farne richiesta anche per fini estetici. Tuttavia non si tratta di una medicina priva di effetti collaterali, e in Italia ancora non è possibile acquistarla senza prescrizione medica. Sarebbero per lo più i problemi dell’apparato digestivo e intestinale, tra cui diarrea, vomito e nausea, i maggiori effetti indesiderati riscontrati finora.
Tuttavia, oltre agli effetti collaterali già noti, adesso è emerso un retroscena inaspettato e allarmante sul farmaco per il diabete Ozempic, che ha costretto gli specialisti a una revisione, a seguito delle segnalazioni di alcuni individui diabetici sottoposti a cura farmacologica con semaglutide.
I pericolosi effetti collaterali
Stando a quanto testimoniato da un impiegato dell’EMA, l’Agenzia europea per i medicinali, che ha riportato il problema ai giornalisti della rete britannica BBC, si sono verificati diversi casi di pazienti con pensieri suicidi, tra cui in particolare uno in seguito all’uso di Saxenda e in seguito all’assunzione di Ozempic, mentre un altro paziente ha riportato pensieri di autolesionismo, sempre dopo aver assunto Saxenda.
Dunque le indagini mediche dovranno approfondire il reale e possibile collegamento tra l’assunzione del medicinale e i pensieri di suicidio e autolesionismo tra chi ne ha fatto uso.