Il modo e le volte in cui lavi i panni può essere rischioso per la salute della tua pelle: attenzione a questa abitudine

Lavare i panni è un’operazione meno banale e innocua di quanto possa sembrare. Ecco come evitare che il detersivo danneggi i nostri vestiti, la nostra pelle o il pianeta.

Sapevate che la maggior parte di noi lava i vestiti più spesso del necessario? Che troppo detersivo può lasciare gli indumenti ancora più sporchi? E che il primo lavaggio è il più importante? Se la risposta è “no”, vi proponiamo alcuni consigli per rendere i vostri lavaggi più sani, ecologici ed economici.

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Meglio evitare i detergenti chimici più aggressivi e puntare su opzioni più sane per il nostro corpo e il pianeta. (Liquida.it)

I vestiti stanno a stretto contatto con la pelle e, a seconda delle sostanze utilizzate nel loro lavaggio, possono creare irritazioni, allergie, prurito o arrossamento dopo che li abbiamo lavati con determinati detergenti. Questo è uno dei motivi per cui sarebbe consigliabile cambiare abitudini e ridurre al minimo l’uso dei detergenti chimici più aggressivi per puntare su opzioni più sane per il nostro corpo e il pianeta.

Il pericolo in agguato per la nostra pelle (e non solo)

La lavatrice è una delle grandi invenzioni del XX secolo che ci ha permesso di guadagnare tempo nelle faccende domestiche, ma spesso ne abusiamo. La maggior parte dei vestiti che mettiamo in lavatrice ha solo un po’ di cattivo odore, non è molto sporca e basterebbe un programma rapido di lavaggio. A meno che lavoriamo in fabbrica o in una fattoria, è normale che i nostri vestiti si sporchino a malapena. La cosa veramente importante è la biancheria intima, mentre maglioni, gonne o pantaloni non hanno bisogno di essere lavati ogni volta che li abbiamo indossati: basta una rinfrescata ogni tanto.

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Vale la pena di riscoprire alcuni metodi “della nonna” per rendere il bucato più sano e rispettoso dell’ambiente. (Liquida.it)

Vale poi la pena di ricordare che i vestiti appena comprati non sono puliti. In primo luogo, perché non sappiamo chi li ha provati prima di noi. In secondo luogo, perché i tessuti nuovi sono quelli che emettono più sostanze tossiche. Il colorante in eccesso e altri composti usati per evitare che i vestiti si stropiccino sono molto allergici e scompaiono quando entrano in contatto con l’acqua, spiega la biologa Elisabet Silvestre. Questo consiglio è particolarmente importante quando si tratta di indumenti che entrano a diretto contatto con la pelle, come camicie, magliette, pantaloni, lenzuola e, soprattutto, biancheria intima.

Veniamo quindi ad alcuni metodi “della nonna” per rendere il bucato più sano e rispettoso dell’ambiente:

  • Cerchiamo di mettere meno detersivo e compensare con un po’ di bicarbonato di sodio.
  • Optiamo per il sapone di potassio per togliere le macchie di grasso e olio.
  • Il sale o il limone sono buoni detergenti naturali, e sono innocui. Per i vestiti bianchi, mettete mezzo limone in un sacchetto di stoffa o in un calzino.

Tenete poi presente che di tutti i prodotti che vengono utilizzati per il lavaggio in lavatrice, l’ammorbidente è quello associato a più problemi di salute, ed è sconsigliato soprattutto per le persone con problemi respiratori, per i bambini e per chi è affetto da sensibilità chimica multipla, avverte la dott.ssa Silvestre. Può essere sostituito con una miscela di aceto bianco, bicarbonato di sodio e qualche goccia di olio essenziale di lavanda (o altri oli essenziali), che ammorbidirà i vestiti e vi offrirà una piacevole fragranza, del tutto innocua.

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