Il semplice gesto quotidiano che ci fa avere un cervello più sano: dobbiamo farlo tutti

La cura del nostro cervello passa anche per piccoli gesti quotidiani: lo conferma un nuovo studio scientifico.

Leggere, ragionare, fare sport, viaggiare, insomma tenersi attivi mentalmente e fisicamente. Tutto questo – ormai ce lo sentiamo ripetere tutti i giorni – fa bene alla salute del cervello. Ma ora un’équipe di scienziati mette in rilievo l’importanza di altre più banali abitudini: gesti della vita quotidiana che possono fare la differenza anche in termini di materia grigia.

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Alcuni semplici gesti della vita quotidiana possono fare la differenza in termini di salute mentale. (Liquida.it)

Secondo una nuova ricerca scientifica, pubblicata sull’autorevole Neurology, quanto stiamo per rivelarvi è utile anche in ottica di prevenzione della demenza, una condizione purtroppo sempre più diffusa nelle nostre società. Se non è certo che vi sia un rapporto di causa-effetto, di sicuro esiste un’associazione, hanno affermato gli scienziati autori dello studio.

Quel filo sottile tra spazzolino da denti e salute del cervello

La cura della salute orale offre molteplici vantaggi, come ben sappiamo, e recentemente un nuovo studio ne ha aggiunto un altro alla lunga lista. I ricercatori hanno suggerito che lavarsi i denti almeno una volta al giorno contribuisce a migliorare la salute del cervello e a ridurre il rischio di demenza. Per inciso, più nello specifico, lo studio ha concluso che le malattie gengivali e la perdita dei denti sono associate al restringimento dell’ippocampo, qualcosa che svolge un ruolo importante nella memoria e nello sviluppo della demenza.

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Le malattie gengivali e la perdita dei denti sono associate al restringimento dell’ippocampo. (Liquida.it)

“Il nostro studio ha rilevato che queste condizioni possono svolgere un ruolo nella salute dell’area del cervello che controlla il pensiero e la memoria, dando così alle persone un motivo in più per prendersi cura dei propri denti”. Così Satoshi Yamaguchi, scienziato dell’Università Tohoku di Sendai e uno degli autori dello studio. Studio che è stato condotto in Giappone e ha coinvolto 172 persone con età media di 67 anni e senza problemi di memoria all’inizio dell’indagine. Tutti sono stati sottoposti a test di memoria ed esami dentistici.

Già nel 2017, a dire il vero, un altro studio su 1.500 anziani condotto da Kenji Takeuchi, DDS, PhD, della Kyushu University in Giappone e pubblicato sul Journal of the American Geriatrics Society, aveva affrontato l’argomento. Ed era giunto alla conclusione che maggiore è il numero dei denti mancanti nell’adulto, maggiore è il rischio di ammalarsi di patologie come la demenza e Alzheimer.

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