Il vino, a discapito di quanto si vuole credere, non fa bene. Molti studi hanno dimostrato che l’alcool è cancerogeno.
C’è un falso mito pericoloso sul vino: credere che faccia bene. Airc, la Fondazione per la ricerca sul cancro, lancia un duro messaggio in merito al consumo di alcol.
Infatti secondo le più recenti ricerche non esiste un consumo moderato non nocivo e non esistono dosi sicure. Purtroppo sono molti gli influencer, i ministri e i medici che – spinti da interessi personali – sostengono che le bevande alcoliche, tra cui il vino, non hanno effetti negativi. Purtroppo non è così, tanto che fin dal 1988 l’alcol è classificato come agente cancerogeno.
Basta cercare “alcol” sul sito del ministero della Salute per incontrare il vino e l’alcol nelle pagine dedicate alle dipendenze, alle malattie cardiovascolari e alla mortalità. Si legge che l’alcol è una sostanza tossica, potenzialmente cancerogena e con la capacità di indurre dipendenza, al contrario di quanto si ritiene comunemente. Secondo i dati riportati dal “Global status report on alcohol and health 2018″ dell’Organizzazione mondiale della sanità, l’uso di alcool ha causato la morte di 3 milioni di persone solo nel 2016. Nello specifico si tratta del 5,3% di tutti i decessi mondiali e il 5,1% degli anni di vita persi a causa di malattia, disabilità o morta prematura. A esserne maggiormente colpiti sono gli uomini, con il triste primato di più di tre quarti dei decessi verificati.
L’alcol è cancerogeno: quanto se ne può bere
“Pur rappresentando una sostanza giuridicamente legale, l’alcol è una sostanza psicotropa che, se assunta a dosi elevate, può portare alla dipendenza”, così si legge sul ministero della Salute. Considerato il largo uso a scopo sociale che se ne fa nel nostro Paese, il messaggio lanciato dal ministero è “Meno è meglio”. Ci sono però dei parametri specifici per definire il consumo e la pericolosità dell’abuso di alcol e in particolare del vino.
Per esempio si intende “a basso rischio” un consumo di 1 unità alcolica al giorno per le donne e le persone over 65, 2 unità per gli uomini e zero per gli under 18. Nello specifico 1 unità alcolica corrisponde a un bicchiere da 125 ml di vino (da 12 gradi), una lattina di birra da 330 ml (da 4,5 gradi), un aperitivo da 80 ml (massimo 38 gradi) e un bicchiere di superalcolico da 40 ml a massimo 40 gradi.
Un consumo maggiore espone a rischi ancora più elevati, tanto secondari come gli incidenti alla guida, quanto immediati. Sono diverse infatti le malattie legate al consumo e all’abuso di alcol. Tra queste le patologie dell’apparato gastroenterico (gastrite, epatite acuta e cronica, cirrosi epatica, pancreatiti e tumori) e del sistema nervoso centrale e periferico (atrofia cerebrale, polinevriti). Altri sistemi risultano coinvolti, come il cardiovascolare, l’endocrino-riproduttivo. Infine l’alcol è la causa concomitante di alcuni tumori maligni, come il tumore dell’esofago, del colon-retto, del fegato e della mammella.