A tutti noi è capitato almeno una volta di svegliarci nel cuore della notte in preda al terrore per aver sognato qualcosa di spaventoso: ecco perché succede.
Succede dopo aver avuto un’esperienza traumatica nel corso della giornata, oppure dopo aver visto un film horror, se abbiamo rivissuto uno shock del passato, oppure semplicemente per uno di quegli imperscrutabili meccanismi attivati dalla nostra mente.
Sta di fatto che gli incubi o i sogni brutti accompagnano più o meno assiduamente le notti di ogni essere umano. Il punto è: perché li facciamo? Cosa significano veramente? Come gestire il carico di stress e ansia che si portano dietro?
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Dreaming, a soffrire di incubi sono soprattutto le persone estroverse, espansive, aperte a nuove conoscenze ed esperienze, curiose e creative. E i bambini. Ma a risentirne maggiormente sul piano psicologico sono i soggetti ansiosi e nevrotici.
Più nel dettaglio, secondo gli autori della ricerca, guidati da Frederik Brekke dell’Università di Oslo, le persone estroverse tendono ad aspettarsi esperienze positive e armoniche, per cui gli incubi li lasciano più sorpresi che sconvolti. I soggetti nevrotici, invece, vivono tali esperienze con particolare apprensione e stress, perché sentono venir meno il controllo sulle proprie esperienze.
Tutte le differenza tra incubi e brutti sogni
In lines generale, gli incubi non rappresentano un fenomeno patologico, ma possono diventarlo se si fanno così frequenti da interferire con il normale riposo. È bene tuttavia distinguere tra incubi e brutti sogni: alla fine dell’incubo ci si risveglia sempre, cosa che non accade per un semplice brutto sogno. Gli incubi inoltre sono caratterizzati da temi e situazioni ricorrenti: cadute dall’alto, inseguimenti, sensazione di essere paralizzati e di essere in ritardo per un appuntamento o avvenimento importante.
Secondo alcuni studi, l’elemento caratterizzante del vero incubo è la sensazione di minaccia per la propria integrità fisica, per la propria sicurezza e addirittura per la propria sopravvivenza. Inoltre, gli incubi si concludono con un esito spiacevole molto più spesso dei brutti sogni, che invece possono avere un finale parzialmente o completamente positivo. E gli incubi di solito hanno contenuti molto più strambi rispetto ai brutti sogni e portano al risveglio proprio quando la minaccia diventa più estrema e le emozioni negative raggiungono l’apice.
C’è però un antidoto che vale per entrambi i casi: andare a letto con la mente libera da ricordi e sensazioni spiacevoli e dolorose, mai a stomaco troppo pieno, evitando di stare incollati a uno schermo prima di addormentarsi, insomma creando tutte le condizioni per una notte serena e senza interruzioni di sorta.