La nuova Biancaneve “indipendente” scatena le polemiche: ecco tutte le volte in cui la fiaba è stata stravolta

La Biancaneve indipendente ha scatenato polemiche inaspettate e inspiegabili, ma non è la prima volta in Disney.

Nel 2023 dovrebbe essere scontato il fatto che una donna sia indipendente, non abbia bisogno di principi e non sia indifesa. Per questo motivo i mezzi di comunicazione hanno negli ultimi anni rivoluzionato la rappresentazione femminile, adeguandola ai tempi odierni.

Rachel Zegler in Biancaneve e le polemiche
Biancaneve fa polemica, è troppo indipendente – Credit: Rachel Zegler (Fb) – (liquida.it)

La rappresentazione della donna nei mass media cambia non solo per adeguamento, ma anche per rivolgere un messaggio di superamento degli stereotipi di genere. Negli ultimi dieci anni ci si è accorti come le donne in televisione e nel cinema fossero ancora rappresentate come deboli o oggetti sessuali.

Anche il cinema americano ha fatto dei grandi progressi, affidando più ruoli da protagonista alle donne, disancorandoli dai soliti chiché. Questa rivoluzione non è solo di genere, ma anche etnica. Un esempio è la Sirenetta, dove la protagonista Ariel è una ragazza di colore. Tuttavia, questo non è piaciuto a molti.

Come cambiano le principesse Disney, ecco tutte le volte che è successo e perché fa sempre polemica

Guai a chi tocca i capolavori Disney. Ebbene sì, non sono bastate le polemiche per Halle Baley che ha interpretato la sirenetta “nera”, ma nemmeno le donne indipendenti a quanto pare piacciono al pubblico, soprattutto se si modificano le fiabe Disney.

Anche la Sirenetta fu criticata perché nera
Halle Bailey in difesa di Rachel Zegler per le critiche a Biancaneve femminista – Credit: Halle Bailey (Fb) – (liquida.it)

Nessuno si aspettava che rappresentare una donna non più come una ragazzina indifesa e diafana potesse scatenare queste polemiche. Eppure è successo. E’ bastato cambiare la trama, dove Biancaneve ha la pelle scura, non viene più salvata da un principe e non cucinasse per i sette nani a sollevare orde di uomini fan della donna sottomessa e materna.

Le polemiche non si sono fatte attendere nemmeno nel nostro Paese, che nel Global Gender Gap occupa il 79esimo posto, perdendo 13 posizioni dallo scorso anno per quanto riguarda la parità tra uomo e donna. Nazione in cui solo il 51,3% delle donne possiede un’occupazione, che è agli ultimi posti del mondo per questo e dove la società premia sempre e solo gli uomini in campo artistico, lavorativo, politico e culturale.

Paese in cui la donna nei media è rappresentata ancora come una bellona senza talento che balla seminuda attorno a conduttori sempre uomini e sempre più anziani. Uno degli esempi più noti è Striscia La notizia, programma Tv che viene trasmesso in prima serata.

Nazione in cui nella maggior parte dei film i protagonisti sono sempre uomini e le donne fanno da contorno o sono sempre giovani e carine. Non si poteva far attendere che i fan della Disney ma anche della donna remissiva non storcessero il naso dinanzi a questo affronto. Almeno Hollywood questo passo lo ha fatto e con coraggio, a costo anche di cambiare le trame dei classici.

Certo, oggi le principesse sono cambiate e non si può pretendere che Disney non si adegui ai tempi. Non è la prima volta che appunto accade che i classici venissero rivisitati. Non solo la Sirenetta nera, ma anche Merida di “Ribelle” (uscito nel 2012) è una principessa femminista. In Pinocchio (2022) la Fata Turchina, interpretata da Cynthia Erivo, è di colore.

In Peter Pan & Wendy, del 2023, campanellino è una ragazza afroamericana interpretata da Yara Shadidi. E’ di colore anche Tiana ne “La principessa e il Ranocchio”, uscito nel 2009. Insomma, la Disney oggi non ha più paura di mettere in discussione i cliché e adeguarsi ai tempi che cambiano. Il fatto che ciò non sia accettato, però, la dice lunga su come i media oggi siano più avanti rispetto all’opinione pubblica, ancora condizionata da i soliti stereotipi.

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