Sono in pochi a conoscere la funesta predizione di Isaac Newton, il grande fisico che, tra le altre cose, anticipò la data dell’Apocalisse.
Correva l’anno 1704 quando Isaac Newton, genio della fisica che non ha certo bisogno di presentazioni, anticipò come e quando sarebbe avvenuta la fine del mondo attraverso complessi calcoli matematici ed elaborate interpretazioni della Bibbia. Nonostante sia passato tanto tempo da allora, la previsione rimane valida.
Data l’autorevolezza del personaggio, il fosco presagio suscita una certa paura, ma tant’è: se le cose andranno come ha detto Newton, meglio arrivarci preparati. “Potrebbe finire più tardi, ma non vedo alcun motivo per cui debba finire prima”, si legge nel manoscritto dell’esimio studioso. Ma entriamo nei dettagli della previsione.
La catastrofe che (forse) ci aspetta
La lettera di Isaac Newton, trovata più di 300 anni fa, è conservata negli archivi della Biblioteca Nazionale di Israele sin dal 1969. Nel documento, il fisico ha anticipato che Cristo tornerà sulla Terra nell’anno 2060. “Newton era convinto che Cristo sarebbe tornato e avrebbe stabilito un Regno globale di pace”, ha confermato il prof. Stephen D. Snobelen, storico di fama internazionale, nel 2003.
Per arrivare alla sua profezia, lo scienziato si affidò al Libro di Daniele. In tal modo, ha stabilito che “i tempi e l’intervallo non finiranno prima del 1960 o dopo il 2344”. In Newton, il termine “fine del mondo” non è associato alla sua accettazione comune. Piuttosto, si riferisce al momento in cui Gesù tornerà sulla Terra, portando la pace nel globo.
“Dico questo non per affermare quando sarà il tempo della fine, ma per porre fine alle congetture avventate di uomini fantasiosi che spesso predicono il tempo della fine, e così facendo screditano le profezie sacre tutte le volte che le loro predizioni falliscono”, concluse Newton.
Newton, lo ricordiamo, è stato anche un filosofo, teologo, inventore, alchimista e matematico britannico. Tra i suoi studi e scoperte spicca l’opera “I principi matematici della filosofia naturale”, pubblicata nel 1687 e che ha gettato le basi della teoria della gravità e delle leggi del moto, segnando un prima e un dopo nella storia della scienza. Newton, considerato il “padre della fisica moderna”, morì il 31 marzo 1722 a Londra a causa di una diffusione renale, nel sonno. Ai suoi posteri forse capiterà una fine peggiore…