Tendi a lavorare di più di quanto dovresti secondo contratto? Fai attenzione, il tuo comportamento potrebbe avere serie conseguenze.
Nell’odierna società frenetica fondata sul lavoro, capita spesso che le cose sfuggano di mano e si finisca per lavorare più del necessario, arrivando alcune volte a fare addirittura le ore piccole. Le richieste non fanno che aumentare, il tempo a disposizione sembra sempre troppo poco e si finisce per portarsi il lavoro a casa.
A lungo andare, questo modo di fare può essere profondamente deleterio per la tua salute. Tutti hanno periodi impegnativi, ma se il tuo carico di lavoro è sempre in aumento, potresti sperimentare il cosiddetto “job creep”. Ma cos’è esattamente e perché è pericoloso sia per i datori di lavoro che per i dipendenti?
Job creep, che cos’è e perché dovresti fare attenzione
In un primo momento, i datori di lavoro potrebbero apprezzare l’alta dedizione dei dipendenti al loro lavoro, ma alla lunga potrebbero pagare caro questo attaccamento quasi morboso. Uno studio portato avanti dall’Università del South Australia ha dimostrato che i lavoratori instancabili finiscono per ridurre la loro produttività nel lungo periodo. Questo perché con il tempo diventano meno concentrati e iniziano a perdere motivazione.
A favorire questo burnout (quindi un profondo senso di esaurimento) è sicuramente la tecnologia. La connessione continua garantita dai telefoni cellulari e da internet induce i lavoratori (spesso e volentieri) a lavorare anche al di fuori dell’orario lavorativo. Sono soprattutto i lavoratori in smartworking a rischiare la loro salute mentale, ma non solo. Anche i dipendenti considerati più efficienti dai loro capi possono essere caricati di lavoro aggiuntivo. Questo approccio, a lungo andare può spingere il lavoratore a lasciare il lavoro per il troppo stress, mettendo nei guai i capi.
Le segnalazioni di forte stress e burnout stanno aumentando sempre più tra i dipendenti. In tempi recenti, un sondaggio inglese di YouGov ha rilevato che quasi quattro lavoratori su 10 (il 39%) hanno affermato di sentirsi stressati quando pensavano al lavoro al di fuori dell’orario d’ufficio. Quasi un terzo ha affermato di aver svolto straordinari non retribuiti almeno una volta alla settimana.
Una ricerca condotta da Glassdoor tra giugno 2021 e maggio 2022 ha rilevato che le discussioni negative sul burnout da parte di un grosso bacino di lavoratori (380mila) erano aumentate del 48%. Il forte attaccamento al lavoro sta diventando sempre più comune a causa della recessione. Per non dover assumere nuovo personale, i datori di lavoro spesso decidono di caricare lavoro aggiuntivo sulle spalle delle risorse già presenti. Una tendenza pericolosa, che si dovrebbe fermare il prima possibile.