Succede ogni volta che le mani restano a mollo nell’acqua: dopo qualche minuto raggrinziscono e il motivo è proprio questo qui!
Con una puntualità che potremmo definire ‘svizzera’, quando teniamo per un po’ le mani immerse nell’acqua queste raggrinziscono. Un fenomeno a cui sarà capitato a tutti di assistere centinaia di volte sia su sé stessi che sugli altri e che, soprattutto nei più piccoli, ha sempre destato grande curiosità. Sono ancora molti coloro che si chiedono cosa ci sia all’origine di questa condizione e la spiegazione può davvero sorprendere.
La questione è stata infatti argomento di ricerca da parte dell’Università di Newcastle nel 2013 e ciò che è emerso è piuttosto interessante perché dimostra per l’ennesima volta che sofisticata macchina sia il corpo umano. Lo studio pubblicato sul Royal Society journal Biology Letters è stato svolto osservando le mani immerse in acqua di un campione di volontari e dal confronto si è potuto notare un dettaglio rivelatore.
In pratica, i partecipanti dovevano afferrare degli oggetti di marmo che si trovavano in acqua e farli passare attraverso piccole fessure. Ebbene, si è visto che coloro che avevano le dita già avvizzite erano molto più veloci nell’effettuare l’operazione rispetto agli altri. La spiegazione è da ricercare nel fatto che, come mostrato dal precedente studio pubblicato su Brain, Behaviour and Evolution, le pieghe delle dita non sono collegate e perciò quando toccano la superficie dura di un oggetto, l’acqua scivola via permettendo un contatto maggiore tra la pelle e l’oggetto. Insomma, le rughe hanno il fine di favorire la presa!
Mani avvizzite in acqua, da cosa è originato il fenomeno e perché si verifica proprio sulle mani
In questo processo così naturale eppure così elaborato, un grande ruolo ha il sistema nervoso, tanto che, se i nervi non sono pienamente funzionanti sui polpastrelli delle dita, queste non raggrinziscono. È piuttosto interessante poi capire come avviene la formazione delle rughe e perché mai proprio sulla mani e sui piedi.
Lo strato corneo, ovvero quello più superficiale della pelle, contiene cheratina. Questa assorbe l’acqua e quindi la pelle si gonfia. Il suddetto strato diventa così più ampio degli strati sottostanti e forma le pieghe su mani e piedi perché in queste aree è presente una maggiore quantità di cheratina. Perché allora ciò non avviene sui capelli e sulle unghie, notoriamente colmi di cheratina? Per via della struttura diversa, ma ciò non fa sì che essi non risentano di una prolungata immersione in acqua: come tutti sanno, i capelli diventano ricci e le unghie si ammorbidiscono.