L’ansia da prestazione può esserci anche al liceo, dove può esserci il timore di non sentirsi all’altezza. Un istituto ha provato a risolvere adottando un’idea insolita.
Studiare è certamente importante e può diventare impegnativo con il trascorrere degli anni, a maggior ragione se si sceglie una scuola impegnativa come il liceo.
A quel livello solitamente si punta su un indirizzo che risulta essere più congeniale allo studente, ma possono comunque esserci delle materie o degli argomenti che possono risultare più ostici.
La situazione può diventare poi più complessa se si ha un insegnante con cui non si ha grande affinità o se si ha la necessità di recuperare una o più insufficiente. In casi come questo può subentrare il timore di non riuscire a farcela, problema che possono avere anche i ragazzi che hanno un carattere sicuro di sé.
Chi lavora ormai da tempo sa bene come si possano vivere momenti stressanti, dove si è chiamati a raggiungere obiettivi anche piuttosto pesanti. A volte nemmeno farcela può bastare, visto che poi le esigenze possono diventare ancora più forti.
E’ proprio per questo che si finisce per arrivare a rimpiangere il periodo scolastico, come se quello fosse esente da preoccupazioni. In realtà, questo è vero solo in parte: anche quando si è sui banchi si è chiamati a dare il massimo quando sono previste interrogazioni e compiti in classe, che rappresentano il metro di giudizio degli insegnanti su quanto si è imparato.
Affrontarli non è però così semplice per tutti, a maggior ragione se si una carattere ansioso e si ha il timore di non riuscire a superare tutte le prove. Non è così inusuale passare le notti insonni prima di doverle affrontare, specialmente se dall’esito di queste può dipendere una promozione o una bocciatura.
Questo ha così spinto un istituto a prendere una decisione particolare, che ha ben pochi precedenti e che potrebbe fare proseliti.
Sottovalutare le ansie che si provano a scuola da parte degli adulti è sbagliato, ogni età ha le sue preoccupazioni, che possono diventare più forti se si teme di non rispettare le aspettative che hanno i genitori. Nasce proprio sulla base di questo l’idea del liceo classico-scientifico “Giordano Bruno” di Mestre, in provincia di Venezia, che ha deciso di eliminare i voti nel secondo quadrimestre.
L’iniziativa è al momento sperimentale e coinvolge due classi, con l’obiettivo di provare a diminuire il livello di ansia che provano i ragazzi. Questo non porta comunque a eliminare interrogazioni e compiti in classe, ma semplicemente non ci sarà alcun voto una volta eseguita la prova. Il giudizio numerico sarà inserito solo nella pagella finale.
A spiegare la decisione, in accordo con il consiglio di classe e i rappresentanti dei genitori, è stata la dirigente scolastica Michela Michieletto: “Per ora abbiamo scelto solo alcune classi, quelle legate a un contesto particolare, anche se stavamo pensando a questo progetto da un po’ – sono state le sue parole a IlMessaggero -. Abbiamo già iniziato con una classe al lice scientifico, a breve ne partirà un’altra, forse ne aggiungeremo un’altra al liceo classico”.
Non si tratta, però, è bene precisarlo, di un modo di agire isolato nel nostro Paese. Ci sono infatti diversi istituti che hanno deciso di seguire quanto sta accadendo a Mestre, anche se almeno per ora tutto può avvenire solo sulla base delle scelte dei singoli istituti, a meno che non possa arrivare una presa di posizione univoca da parte del Ministero.
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