Sebbene l’aria pulita, il sole e la natura facciano bene ai bambini, in realtà può generarsi in loro un malessere specifico. Ecco cosa fare col mal di montagna.
Sia che si abiti in città che invece si viva in località collinari o addirittura montane, tutti i genitori prima o poi provano il desiderio di portare i propri piccoli in montagna. Le cime offrono infatti una grande varietà di attività ludiche e sportive come lo sci, la slitta o il trekking e consentono ai bambini di scoprire animali e realtà spesso mai viste, dove vivono quotidianamente.
Di fatto, però, molti genitori che si aspettano solo entusiasmo e felicità riscontrano nei propri bambini dei segni di malessere, dopo le prime ore in montagna: non è un caso, ma si tratta di sintomi diffusi e comuni. Sonnolenza, fatica ad addormentarsi o particolare irritabilità sono tra i più comuni: ecco perché si verificano e cosa si può fare per migliorare la situazione.
A causare queste brutte sensazioni, nei più piccoli, è il brusco cambio di altitudine. Salendo di quota, infatti, si riduce la percentuale di ossigeno nell’aria che si respira e questo, soprattutto se si sale velocemente o se si compiono particolari sforzi fisici, può essere avvertito in modo molto forte dia bambini.
I primi segnali di allarme relativi a un mal di montagna sono giramenti di testa, pesantezza alla nuca, frequenza cardiaca aumentata e respirazione accelerata, che causano spesso o forte sonnolenza o insonnia incurabile. Per aiutare il bambino a non provare questi sintomi, è bene salire di quota gradualmente, non arrivando in cima al primo giorno ma aiutando il suo corpo ad abituarsi.
Massima attenzione anche al trasporto in carrozzina del bambino in alta quota, specialmente se sta dormendo: possono insorgere in lui problemi di circolazione in braccia e gambe, specialmente se fa freddo. Allo stesso modo, specialmente se il bambino ha problemi di gola relativi per esempio a un raffreddamento, è bene evitare la salita in funivia, poiché lo sbalzo di quota è troppo repentino e improvviso e può causare disagio.
Se state quindi progettando un weekend in montagna, rivolgetevi al pediatra per sentire tutti i suoi consigli in merito. Seguendoli e soprattutto ascoltando i segnali del corpo di vostro figlio potrete assicurargli una vacanza divertente e sicura, al riparo da sensazioni spiacevoli e dolorose.
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