Mara Venier è su tutte le furie e a distanza di due settimane sporge una nuova denuncia. Ma questo fatto è ancora più grave.
Mara Venier è una delle conduttrici televisive più amate in Italia. Ormai è un personaggio televisivo familiare, che più di altri è riuscita a entrare in un rapporto confidenziale con i propri telespettatori.
Da anni conduce il programma Domenica In, instaurando anche con i propri ospiti un rapporto molto diretto e intimo. Anche sui social Mara Venier è molto seguita. La conduttrice su Instagram ha 2,4 milioni di follower e i suoi post fanno incetta di like e commenti.
Recentemente, proprio su Instagram, è successo un episodio che ha mandato la presentatrice Tv su tutte le furie costringendola a denunciare pubblicamente il fatto. La Venier ha aggiunto, inoltre, che si presenterà alle forze dell’ordine per fare querela.
Cosa è successo a Mara Venier? La conduttrice è su tutte le furie
La celebre presentatrice di Domenica In è stata vittima di una truffa, in quanto il suo volto è stato utilizzato per promuovere un falso rimedio per curare le articolazioni. Come ci si poteva aspettare, tutto ciò si è rivelato essere un grande raggiro a danno di alcune malcapitate che ci hanno creduto. Per questo motivo, la Venier ha deciso di rivelare la realtà dei fatti condividendo le prove relative al tutto tramite il suo account Instagram.
“Le ginocchia non faranno più male e le articolazioni si rigeneranno in 5 giorni”, questa la pubblicità che gira sui social e che riporta una foto di Mara Venier. La conduttrice però non ha mai prestato il volto per questa campagna e ha smascherato l’inganno. “Mai fatta questa pubblicità…e avete pure il coraggio di mettere la vostra mail… segue querela! Truffa”, ha esordito la presentatrice.
Così la Venier ha deciso di denunciare il malfattore. Questo episodio segue la recente denuncia della conduttrice nei confronti della Mediaset a causa di alcuni pesanti insulti ricevuti tramite il profilo Twitter ufficiale di QuiMediaset. La conduttrice ha raccontato di essersi rivolta ai carabinieri per fare querela.