Mare Fuori, il dettaglio che nessuno aveva notato: il pubblico senza parole, svelato l’aneddoto sulla nota serie Rai.
Il successo di Mare Fuori, proprio come una poderosa ondata d’alta marea, è stato davvero travolgente. Dopo l’esordio con la prima stagione, nel settembre del 2020, la fiction Rai ha ottenuto sempre più popolarità episodio dopo episodio, toccando tematiche sociali delicate e sentite e proponendo una trama davvero coinvolgente.
Al momento, la fiction ambientata nell’immaginario IPM – istituto penitenziario minorile – di Napoli è arrivata alla terza stagione; in onda su Rai 2 e Rai Play, gli ascolti sono veramente da record ed alcuni attori già popolarissimi.
C’è però un dettaglio sulla serie che forse gli spettatori non sanno e che ora, sulle pagine di Nuovo TV, è stato rivelato; ecco l’aneddoto a cui in tanti sicuramente non avevano pensato, tutto il pubblico senza parole per quanto è emerso.
La trama, iniziata con l’arresto di Carmine Di Salvo e Filippo Ferrari, è andata avanti tra emozioni e colpi di scena, sempre raccontando le vicende dei detenuti dell’istituto e di varie persone adulte che ruotano intorno a questo. Il pubblico ha apprezzato moltissimo quanto fatto dalla produzione, tanto che il successo di Mare Fuori non si è limitato ai soli confini dell’Italia.
Come si legge sulle pagine del nuovo numero di Nuovo TV, nello specifico dalla rubrica di Alessandro Cecchi Paone, la serie è diventata talmente popolare che anche all’estero si è deciso di trasmetterla, acquistando i diritti. Rispondendo ad una lettrice che ha esaltato nella sua lettera tutte le qualità di Mare Furi, definita un “esempio di buon servizio pubblico”, Cecchi Paone ha messo in evidenza quali sono i punti di forza della serie, elogiandola a tutto tondo.
“Si tratta del tipico prodotto audiovisivo italiano amatissimo all’estero, perché erede della grande tradizione neorealista, con attori presi dalla strada, storie di vita vissuta, di caduta e di riscatto” spiega il giornalista. Un grande elogio quello di Cecchi Paone, che collega la fiction a un momento d’oro del cinema italiano come quello neorealista. Il giornalista poi aggiunge: “Un piccolo capolavoro con una forte connotazione sociale, in cui cinema, fiction, inchiesta e documentario si danno la mano nel modo migliore possibile”. Ancora una volta, la serie assolutamente promossa.
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