Il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando alla riforma del Reddito di cittadinanza. Vediamo insieme come cambierà il sussidio.
Nato su spinta del Movimento Cinque Stelle, il Reddito di cittadinanza non è mai risultato gradito ai partiti di Centrodestra. Il Governo di Giorgia Meloni sta lavorando alla riforma del sussidio. Vediamo insieme cosa cambierà nei prossimi mesi.
Il Reddito di cittadinanza, per il momento, non verrà abolito ma cambierà volto e importo. Si chiamerà Mia – Misura di inclusione attiva – e sarà abbastanza diverso dalla misura nata in casa Cinque Stelle nel 2018. Il decreto legge per la riforma del Reddito di cittadinanza potrebbe arrivare in consiglio dei ministri prima di quanto immaginiamo e Mia potrebbe vedere la luce già tra agosto e settembre 2023. Per il momento, tuttavia, di certo non c’è nulla e si procede per ipotesi.
Ciò che si sa con un certo margine di certezza è che la Mia prenderà le distanze dal Reddito di cittadinanza su diversi punti. In primis il Reddito di cittadinanza teneva conto solo della situazione del percettore del beneficio mentre Mia terrà conto della situazione di tutto il nucleo familiare. Le famiglie verranno divise in due gruppi:
- nuclei familiari in cui non ci sia nemmeno un componente in grado di lavorare, cioè occupabile;
- nuclei familiari in cui ci sia almeno un membro occupabili.
A seconda della situazione della famiglia di chi fa richiesta, varierà sia l’importo sia la durata del sussidio. In pratica se una persona fa parte di una famiglia in cui nessuno può lavorare, il sussidio sarà di 500 euro. Se, invece, un richiedente fa parte di una famiglia in cui qualcuno può lavorare oppure se lui stesso è occupabili, allora il sussidio sarà di 375 euro e durerà massimo un anno. Nel caso di un secondo rinnovo, la Mia durerà solo 6 mesi. Inoltre chi è occupabile verrà indirizzato ai centri per l’impiego e dovrà iscriversi su una piattaforma dove riceverà le offerte di lavoro.
Differenze tra la Mia e il Reddito di cittadinanza
Ma le differenze tra la Mia del Governo Meloni e il Reddito di cittadinanza non finiscono qui. A differenza del Reddito di cittadinanza che permetteva di rifiutare fino a tre offerte, Mia funzionerà diversamente e non si potrà rifiutare nemmeno una offerta altrimenti il sussidio verrà subito sospeso.
Ovviamente l’offerta di lavoro dovrà essere congrua: in linea con le capacità della persona e dovrà riguardare un posto di lavoro nella provincia di residenza del percettore del sussidio o in una provincia vicina. Dunque, come già si può notare, le differenze tra la Mia e il Reddito di cittadinanza sono notevoli. Inoltre potrebbe saltare o essere abbassata la quota aggiuntiva per pagare l’affitto per i percettori del sussidio in grado di lavorare; quota aggiuntiva che con il Reddito di cittadinanza corrispondeva a 280 euro.
Infine il Governo Meloni sta valutando di abbassare il tetto massimo dell’Isee per poter ottenere il beneficio. Secondo le prime ipotesi, il tetto massimo potrebbe scendere dagli attuali 9.360 euro a 7.200 euro. Si tratta di un taglio considerevole che potrebbe lasciar fuori dalla platea di beneficiari diverse migliaia di famiglie. Ma si abbasserà anche il requisito di residenza per gli stranieri che dovrebbe passare da 10 anni a 5 anni.