La Banca d’Italia ha reso nota tramite il supplemento Banche e Moneta la situazione corrente relativa ai mutui concessi a privati e famiglie per l’acquisto di abitazioni. E non sono buone notizie.
L’UNC, ovvero l’Unione Nazionale dei Consumatori, lancia l’allarme: a fine anno le famiglie italiane che hanno ottenuto un mutuo per l’acquisto di un’abitazione rischiano di dover sostenere un ulteriore aggravio di ben 2.000,00 Euro in più. La notizia è già di per sè preoccupante, ma a renderla ancora più pesante è la situazione in corso di inflazione elevata che ha aumentato il costo della vita in maniera significativa. Come a dire: piove sul bagnato.
È l’effetto dell’annuncio della Banca d’Italia che nella giornata di mercoledì 12 Aprile ha pubblicato il supplemento Banche e Moneta in cui evidenzia la situazione corrente relativa ai mutui concessi a privati e famiglie per l’acquisto di abitazioni. Secondo la Banca d’Italia, a causa del rialzo degli interessi voluti dalla BCE, nel mese di febbraio i nuovi prestiti concessi alle famiglie per comprare casa sono saliti dal 3,95% al 4,12%.
Ed il rialzo dei tassi, ancora secondo l’Unione Nazionale dei Consumatori, porterebbe ad un aumento mensile per una famiglia media di ben 159,00 Euro. Una vera e propria stangata che si aggiunge a numerose altre impennate dei prezzi di prodotti, beni e servizi – anche di prima necessità – che da mesi vessano le famiglie italiane.
Le dichiarazioni del Presidente dell’UNC e gli altri aumenti dei tassi d’interesse
Secondo Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori, l’entità del rialzo dei tassi è ancor più semplice da comprendere se paragonata allo scorso anno: “In un solo mese [ovvero rispetto allo scorso Gennaio 2023, ndr] i tassi salgono da 3,95 a 4,12 (che corrisponde ad un + 0,17%). Ma rispetto a Febbraio 2022, quando erano a 1,85, decollano di 2,27 punti percentuali”.
Ed ha poi continuato citando un caso concreto di esempio: “Un rialzo dei tassi così consistente significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, aumenta rispetto a un anno fa da 585 a 744 Euro, con un rincaro pari a 159 euro al mese”. Ed il Presidente Dona non ha dubbi nè usa mezzi termini: si tratta di una vera e propria “mazzata annua pari a 1908 euro”.
L’aumento riguarda anche i tassi passivi sui depositi, saliti dallo 0,49% di Gennaio allo 0,54% di Febbraio, così come il TAEG sulle nuove erogazioni di credito al consumo, passato dal 9,79% al 9,88%. E sempre nel mese di febbraio, è interessante il dato di un aumento dei prestiti a privati ed alle famiglie italiane, pari all’1,1% rispetto alla base tendenziale. Ma è probabile che il nuovo annuncio della Banca d’Italia possa porre un freno significativo alle richieste.