L’Europa ci vuole più ecologici e per questo ci ha imposto di trasformare le nostre abitazioni in case Green. Vediamo cosa dobbiamo fare.
L’impatto che abbiamo sull’ambiente è indubbiamente devastante e andare avanti di questo passo è impensabile. Tuttavia ogni “rivoluzione” – compresa quella green – ha dei costi. L’Europa chi ha imposto di trasformare le nostre case in case Green. Fortunatamente possiamo usufruire di diversi bonus per farlo. Vediamo quali sussidi possono venire in nostro aiuto.
La bozza della direttiva case green 2023 è stata approvata dal Parlamento europeo. Ciò significa che nel giro di un decennio dovremo fare non uno ma addirittura due salti di classe energetica. Entro il 2030 tutte le case dovranno raggiungere almeno la classe E che, però, entro il 2033 dovrà diventare almeno una classe D.
Non poco considerando che nel nostro Paese gran parte degli edifici sono stati costruiti a inizio anni ’70 e sono ancora alla classe G. Fare due salti di classe energetica comporterà spese notevoli che potrebbero aggirarsi intorno ai 100mila euro per una villetta indipendente di medie dimensioni e intorno ai 55mila euro per un appartamento non troppo grande.
Ovviamente non si tratta di cifre irrisorie e non tutte le famiglie potranno permettersi di spendere tanto. Per questa ragione il Governo Meloni sta valutando la possibilità di reintrodurre le opzioni di cessione del credito e dello sconto in fattura per tutti i Bonus edilizi già attivi e prorogati.
Case Green: ecco di quali bonus possiamo usufruire
L’obiettivo comune del Governo e dell’Europa è arrivare a case che impattino il meno possibile sull’ambiente e arrivare a produrre zero emissioni entro il 2050. Per questo, saranno necessari massicci interventi ai fini dell’efficientamento energetico.
La direttiva case green 2023 obbliga, di fatto, i proprietari ad intraprendere interventi di riqualificazione energetica. Molti italiani sono già preoccupatissimi in vista di queste spese. I tempi stringono anche perché a breve non sarà più possibile avvalersi delle caldaie a gas per il riscaldamento della propria abitazione.
Urge trovare alternative ecosostenibili e, al contempo, urge trovare bonus che ci aiutino a sostenere queste ingenti spese. Nonostante il Governo Meloni abbia anticipato l’intenzione di dare una bella sforbiciata ai bonus per attuare la riforma fiscale, al momento, per l’efficientamento energetico ci sono ancora diversi Bonus e agevolazioni a cui potersi affidare. Nello specifico, attualmente, è possibile fare ricorso al Bonus ristrutturazione 50% e all’Ecobonus. Vediamo quali sono le differenze tra i due aiuti.
- Il Bonus ristrutturazione consiste in una detrazione fiscale del 50% da applicare sulle spese sostenute per mettere a punto lavori di ristrutturazione, risanamento conservativo e restauro. Tuttavia questo sussidio è riservato solo a chi vive in condominio e solo per i lavori inerenti le parti comuni e non le singole unità abitative.
- L’ecobonus prevede diverse percentuali di detrazione fiscale: si va dal 50%, al 65% fino arrivare all’85% di riduzione per quegli interventi di efficientamento energetico previsti anche dalla nuova direttiva case green 2023. Si può beneficiare dell’ecobonus sia per le spese relative ai lavori di risparmio energetico sia per quanto riguarda i lavori necessari a migliorare la classe energetica del proprio immobile.
Nel dettaglio si può detrarre al 50% l’installazione di un sistema fotovoltaico per la produzione di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili. Invece si possono detrarre al 65% tutti gli interventi che hanno a che vedere con la riqualificazione energetica dell’edificio, come il cappotto termico e la coibentazione, la sostituzione di sistemi di climatizzazione invernali con altri impianti a più alta efficienza energetica.