Lo psichiatra sociologo Paolo Crepet dà un avvertimento sul mondo del lavoro, il significativo discorso per i ragazzi
In questi giorni così difficili per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, gli psichiatri cercano di dare il loro contributo per spronare i ragazzi a seguire la giusta strada non facendosi influenzare dalla famiglia e dal contesto esterno. Questi giovani spaesati e preoccupati per il loro futuro, si ritrovano una porta chiusa a chiave davanti al loro cammino: quella del mondo del lavoro.
Per accedere ci vuole molta preparazione, pazienza e impegno nella ricerca del giusto colloquio. Passando tra uno stage all’altro diventa sempre più difficile capire quale strada prendere e in cosa specializzarsi. Per diventare specialisti, infatti, c’è bisogno di una lunga carriera, che però inizia sempre più in ritardo e in questa corsa alla ricerca, passare da uno stage all’altro rende tutto più difficile, anche la crescita professionale.
È per questo che la maggior parte dei ragazzi rimane molto legata alla famiglia, e quest’ultima influenza ogni loro scelta ritardando sempre di più la crescita dell’indipendenza, non solo economica, ma ancor di più quella personale.
Il discorso di Crepet sulla situazione lavorativa dei giovani: il consiglio dello psichiatra
Su questo punto lo psichiatra Paolo Crepet continua a premere, ricordando ai genitori l’importanza di lasciare che i ragazzi si facciano le ossa buttandosi nel mondo senza avere la presenza fissa e invasiva alle spalle. “Mi piace l’umanità, l’uomo… per questo da ragazzo ho guardato la facoltà di medicina come un modo per avvicinarlo” scrive Crepet nel suo sito di presentazione.
“Poi la psichiatria è arrivata come scelta estrema”, questo bisogno di aiutare gli altri gli ha portato una lunghissima carriera che ha diviso il suo animo tra sociologia e psichiatria, a cui si aggiunge anche una lunga bibliografia di pubblicazioni in saggistica. Oltre a tutto ciò, Crepet è anche molto impegnato dal punto di vista dei convegni, viene invitato in tutta Italia, soprattutto per parlare ai giovani.
Paolo Crepet ammonisce i giovani: mai farsi accompagnare dai genitori
In uno degli ultimi incontri ha dato spazio alla problematica lavoro, soprattutto legata al fatto che i giovani non riescono a sentirsi indipendenti, sempre molto dipendenti dai genitori invece. “Uno che viene al colloquio e si porta anche sua madre, evitate di prenderlo. Questo è marcio”, spiega con decisione.
“So di genitori che vanno al primo colloquio di lavoro del figlio di 26 anni”, ha spiegato il sociologo, vedendo questo atteggiamento come il risultato della tossicità del troppo amore che non permette a questi ragazzi di prendere la propria strada.