Il paracetamolo è uno dei farmaci presenti in tutte le case, che viene utilizzato se qualcuno ha la febbre. Questa non sarebbe però una scelta del tutto corretta.
Avere una serie di farmaci da utilizzare in caso di evenienza è un’abitudine che hanno molti italiani. In genere si preferisce tenere quelli adatti per alleviare alcuni tra i problemi più comuni, quali ad esempio, mal di testa, mal di stomaco e influenza, giusto per citare quelli più diffusi. Molti di questi possono essere acquistati senza la necessità di avere la ricetta del medico, proprio per questo molti li prendono senza pensarci troppo.
In tanti non riescono a fare a meno di avere in un cassetto il paracetamolo, che viene consigliato per ridurre il dolore lieve-moderato che si riscontra quando si hanno disturbi quali emicrania, dolori da ciclo mestruale, raffreddore, mal di gola, mal di denti, mal di schiena, artrosi e reazioni alle vaccinazioni, oltre che per abbassare la febbre.
Pur essendo adatto per combattere vari tipi di malessere, la prima funzione che viene in mente quando si parla di paracetamolo è legata alla febbre. Molti, infatti, lo ritengono la soluzione migliore quando si ha la necessità di far abbassare, se possibile nell’arco di poche ore, la temperatura corporea.
L’effetto viene raggiunto grazie alla sintesi delle prostaglandine, le molecole che sono responsabili di ogni infiammazione. Tra i suoi punti di forza c’è la capacità di poter essere assunto sia dagli adulti sia dai bambini. Anzi, è in genere considerato sicuro anche in gravidanza (è consigliabile comunque in questi casi chiedere consiglio al proprio ginecologo prima di prenderlo).
Spesso il paracetamolo viene considerato un equivalente dell’ibruprofene, ma in realtà non è così. Quest’ultimo, ad esempio, può rivelarsi utile anche combattere le infiammazioni e allo stesso tempo per aumentare la risposta immunitaria dell’organismo. In alcuni casi sarebbe bene usare entrambi: è il caso di mal di gola e mal di testa, se questi dovessero aumentare e persistere si può partire con il primo per poi proseguire con il secondo. Per quanto riguarda le dosi, si dovrebbe sempre seguire quanto indicato sulla confezione, oltre a chiedere consiglio al medico.
Il paracetamolo più diffuso è certamente la tachipirina, primo farmaco che viene in mente di assumere quando si ha la febbre. Ma questa è davvero la scelta giusta? Questa è disponiible con due dosi differenti, la 500 e la 1.000, che vengono spesso associati a usi altrettanto differenti: la prima viene considerata un antidolorifico, la seconda uno strumento per abbassare la temperatura.
La concezione che molti di noi hanno è però sbagliata, come ha voluto chiarire un medico, che ha cercato di guidare i suoi pazienti e non solo ad avere un’abitudine corretta.
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Se si ha la necessità di ottenere l’effetto antipiretico, quindi di abbassare la febbre, può infatti bastare una compressa di quella più leggera, la 500. Per chi ha un dolore persistente che desidera fare passare, invece, è molto meglio la 1.000.
Sapere distinguere gli scopi è quindi fondamentale, ma lo è altrettanto non eccedere nelle dosi. In entrambi i casi, infatti, non si dovrebbe andare mai oltre i 3 grammi al giorno, il che significa 3 Tachipirina 1.000 e 6 Tachipirina 500.
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