La pelle delle mani raggrinzita quando si sta tanto tempo nell’acqua? Sfatiamo le leggende, ecco perché succede
Capita a tutti di stare troppo tempo in ammollo nella vasca o in piscina, rendendosi conto che le dita si siano raggrinzite, formando tante rughe. Diverse ricerche avevano raccontato che si fosse trattato del fenomeno dell’evoluzione che avrebbe permesso di rendere le mani umane più prensili anche sott’acqua. In realtà non c’è stato nessun adattamento evolutivo, si tratti di una reazione della pelle dovuta dal fatto che si ritrovi ‘costretta’ a disidratarsi per via dell’accumulo di troppa acqua che altrimenti riempirebbe i tessuti.
Le ricerche quindi si sono rivelate delle vere fake news: dopo un bagno di due ore non sarete più abili nell’afferrare gli oggetti, anche se le vostre mani sono piene di grinze.
Le mani avvizzite non servono a nulla se non a indicarci che è il momento di asciugarsi. Si tratterebbe semplicemente di un effetto collaterale dell’esposizione all’umidità dettato dalle caratteristiche dello stato più esterno della pelle.
Perché la pelle delle mani si raggrinzisce quando siamo nell’acqua
La verità, quindi, è ben altra. Il nostro corpo non è fatto per vivere nell’acqua, non abbiamo branchie per respirare e anche la nostra pelle è fatta per vivere sulla terra, non in mare. Se stiamo troppo tempo in ammollo nell’acqua il corpo reagirà, in questo caso la pelle delle dita si raggrinzisce per via del fatto che i tessuti tendono a dilatarsi assorbendo acqua.
Cosa fa il corpo di risposta? E cosa c’entrano i neuroni? L’idea alla base è che le dita raggrinziscano perché vasi e capillari del derma si restringono (un processo chiamato vasocostrizione). Se il derma perde volume, chiaramente l’epidermide sovrastante si increspa. A dare loro questo ordine sarebbero le terminazioni nervose involontarie che si attivano a contatto con l’acqua assorbita. In parole povere il corpo si accorge di stare incamerando troppa acqua e si attiva attraverso la vasocostrizione. Spesso capita anche di avere piuttosto sete quando si esce da un bagno caldo.
Questa è un’altra risposta del nostro corpo al calore dato dall’acqua del bagno e all’umidità che si crea. La perdita di liquidi attraverso il sudore comporta però anche una perdita di vitamine e sali minerali per cui l’ipotalamo “accende” lo stimolo della sete, così che l’organismo possa vedere reintegrata la quantità di acqua persa. Questo che sta a significare che il nostro corpo è sempre attivo e reagisce anche contro nostra volontà agli stimoli esterni per ‘adattarsi’ ai vari contesti.
La bufala della ricerca sulle mani raggrinzite per l’acqua: non è vera
Lo studio c’è stato davvero, questa ricerca era stata fatta e pubblicata così che varie testate l’avevano riportata sul web. Sosteneva che stando molto a contatto con l’acqua, l’uomo, attraverso un processo evolutivo, aveva imparato a raggrinzire la pelle delle dita delle mani per avere più presa anche da bagnate. È stato poi scientificamente appurato che si fosse trattato di una bufala, perciò se incappate nella notizia in altri portali sul web, sappiate che si tratta di una storia vecchia rimescolata che crea solamente disinformazione.