Pensi sempre al lavoro? Fai attenzione, potresti essere vittima di un grave disturbo

Se ti rendi conto che anche nei momenti di relax pensi solo al lavoro, approfondisci la tua situazione. Potresti avere questo problema

In un mondo frenetico come quello di oggi, il lavoro occupa gran parte della giornata. Non solo le canoniche otto ore, però, sono dominate dai temi lavorativi: molto spesso, ci si pensa e ci si applica anche quando si torna a casa perché tra e-mail, messaggi e telefonate in realtà non si stacca mai.

Pensare sempre al lavoro disturbo
Se pensi sempre al lavoro dovresti allarmarti (liquida.it)

Se alcune posizioni dirigenziali impongono una certa reperibilità anche nei momenti di pausa, dall’altro lato ci sono persone che, sebbene non gli sia espressamente chiesto di farlo, non riescono a staccare mai la testa dal lavoro e ci pensano praticamente sempre. Se vi sentite appartenere a questo gruppo, continuate a leggere: si potrebbe nascondere in voi un disturbo non da poco.

Pensi sempre al lavoro? È un problema d’ansia

Gli psicologi del lavoro ormai sostengono da tempo che esiste una forte correlazione tra i disturbi d’ansia e di depressione e l’ossessione del lavoro. Fino ad oggi, però, si pensava che fosse la seconda a causare i primi e non viceversa. In realtà, recentemente la scienza è andata ipotizzando che è vero anche il contrario: persone con disturbi d’ansia saranno più portate a sviluppare una vera e propria ossessione per il lavoro, finalizzata in qualche modo ad alleviare i sintomi dei disturbi.

Pensare sempre al lavoro disturbo
Se pensi sempre al lavoro dovresti allarmarti (liquida.it)

A parlare di questa recente correlazione è un articolo apparso sul The Atlantic, curato dal giornalista e docente di management presso la Harvard Business School Arthur C. Brooks. Secondo lui, l’ossessione per il lavoro è da considerarsi come tutte le altre forme di dipendenza e, per questo motivo, può essere vista come la conseguenza di un malessere mentale già esistente. Le dipendenze sono spesso spiegate dagli psicologi con l’ipotesi dell’automedicazione, cioè come il tentativo di mettere a tacere in autonomia una sofferenza psichica.

Anche la rivista Depression and Anxiety, nel 2018, ha pubblicato uno studio che ha evidenziato come il 24% delle persone con un disturbo d’ansia cerca di auto-curarsi tramite alcol e droghe: di fatto, quindi, chi ha questi problemi è più propenso a sviluppare dipendenze. Anche il lavoro sembra rientrare in questo argomento: al posto di avvicinarsi alle sostanze o alle bevande alcoliche, qualcuno si butta a capofitto nel lavoro. Sebbene da fuori possa sembrare più sano rispetto a una dipendenza, in realtà non è da sottovalutare: se vi trovate in questa situazione, chiedete aiuto.

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