Il settore della tecnologia è il futuro dell’Italia. Sono più di 80 mila i nuovi posti di lavoro per i migliori tech talent. Ecco quali sono le posizioni aperte.
In Italia non succede molto spesso che i lavori più richiesti coincidano con i lavori del futuro, ma in questo caso è così.
Sono più di 80 mila (secondo le stime circa 90 mila) i lavoratori introvabili esperti in sviluppo di software e specialisti del cloud. Il settore della tecnologia sta vivendo una vera e propria rivoluzione grazie anche ai progetti di digitalizzazione che il Paese deve affrontare per raggiungere gli obiettivi del PNRR. Tanto che entro il 2030 servirà aggiornare e potenziale le skill digitali di almeno 20 milioni di cittadini.
Recenti stime di Assintec-Assiform hanno riportato che in Italia ci sono almeno 89 mila posti di lavoro vacanti nel settore tecnologia, di cui ben 57 mila sono accessibili anche a di non ha una laurea. Interessante questo dato, perché permette anche ai Neet (giovani under 30 che non studiano e non lavorano) di pensare a un futuro all’interno del settore tecnologico. La sfida però non sembra tanto quella di trovare lavoratori, quanto offrire il giusto compenso e un adeguato luogo di lavoro. Infatti solo nel 2021, complice un cambio di visione del bilanciamento vita privata-lavoro si sono dimesse volontariamente 2,2 milioni di persone.
Posti di lavoro vacanti: le posizioni migliori nel settore tech
Il settore tech è sempre alla ricerca di talentuosi developer (ing. sviluppatore). Non a caso secondo le stime di Assintec-Assiform degli 89 mila posti vacanti ben 32 mila fanno riferimento a questa posizione.
Proseguendo nella classifica dei posti di lavoro più ricercati nel settore tecnologia troviamo:
- cloud specialist
- enterprise architect
- test specialist
- data specialist
- information security specialist
Questo genere di lavori sono tanto ricercati in Italia quanto nel resto d’Europa. A confermarlo è il report Demand for tech talent che ha stilato la propria classifica delle figure più ricercate. Al primo posto si trovano i tecnici di information security (59% delle richieste), a seguire software developer (58%) e specialisti del cloud (55%). Sarà però fondamentale non solo la ricerca di figure specializzate, ma anche la formazione aziendale. Solo così l’Italia potrà raggiungere la quota richiesta (2,2 milioni di persone) per assottigliare il divario con gli altri paesi europei e recuperare il ritardo accumulato in merito alla rivoluzione tecnologica nel settore del lavoro.
