Ci sono alcune differenze fondamentali tra una coppia di amanti e una coppia di amici. La parola allo psicologo Tomás Navarro.
Qual è l’attributo essenziale che differenzia una coppia che si ama da due semplici amici? Sembra una domanda semplice ma la risposta non è affatto banale. Non c’è amore senza amicizia. Una relazione richiede un’amicizia sincera e profonda. In una coppia, infatti, a volte siamo amici, confidenti, amanti o semplici conviventi. Ma allo stesso modo non c’è amicizia senza amore.
Naturalmente, non stiamo parlando dello stesso tipo di amore. E il sesso? Beh, ancora una volta, la risposta è complessa. Possiamo trovare coppie che non fanno sesso da anni ma si amano ancora come il primo giorno.
Possiamo anche trovare amici che fanno sesso più o meno sporadicamente. Questo sesso è a volte l’espressione più sublime dell’intimità e a volte è qualcosa di più, come andare in palestra per scaricare la tensione e sottoporsi a una sessione cardio.
Quel filo sottile tra amicizia e amore
Lo psicologo Tomás Navarro spiega perché quando si cerca un partner spesso si rincorre una chimera. Quando passiamo del tempo con una persona più facile che nasca l’amore, ma ci vuole un’altra serie di condizioni per formare una vera coppia. L’attrazione? Dipende. Spesso ci sentiamo attratti da persone che non sono e non diventeranno mai nostri partner.
La differenza tra una coppia e un’amicizia risiede sostanzialmente in due pilastri. Il primo di questi è l’intimità. Un’intimità magica che ti permette di essere te stesso, senza filtri. Un’intimità che abbraccia e accoglie. Un’intimità confortevole come un divano. Un’intimità che è un rifugio sicuro, un posto dove andare quando tutto ti rema contro. Un’intimità che permette ai corpi e alle anime di spogliarsi. Un’intimità fisica in cui nessuno giudica le tue cicatrici, il tuo corpo, il tuo respiro. Un’intimità in cui il passato non conta e il futuro è lontano. Un’intimità emotiva in cui i soldati che proteggono la cosa più preziosa che abbiamo possono abbassare le difese senza il timore di essere invasi.
E dall’intimità nasce il secondo dei pilastri: la complicità. Quella complicità che si nutre di sguardi, che non ha bisogno di parole o gesti, quella complicità che la vita ti regala, ti fa sorridere ogni volta che pensi al tuo partner e che ti solleva sopra le nuvole della tristezza o dell’insicurezza. Ecco il segreto di un buon rapporto, una connessione speciale, un’unione senza soluzione di continuità, un tempo vissuto a fondo, una vita insieme, un futuro divertente e pieno di speranza.