Adesso hai la possibilità di andare in pensione in anticipo. Ma la data dipende da quanti figli hai: ecco come controllare
La questione delle pensioni nel nostro Paese è sempre stata particolarmente sentita e dibattuta per via dei mille problemi che, negli anni, si sono succeduti e hanno complicato una situazione già di per sé molto difficile.
È compito della politica, quindi, cercare di trovare le migliori soluzioni per poter permettere ai cittadini che ne hanno diritto di poter terminare il loro rapporto lavorativo. In base a quello che è previsto dalle ultime normative è possibile andare in pensione in anticipo; tuttavia, dipende anche dal numero di figli che si ha. Ecco quali son le possibilità in campo.
Andare in pensione in anticipo: dipende dai figli
Il governo italiano sta lavorando per trovare le migliori soluzioni per permettere ai cittadini di andare in pensione in anticipo. Questa è una questione importante per molti italiani, che desiderano godere degli anni della loro vecchiaia il prima possibile. In alcuni casi, la possibilità di andare in pensione anticipata potrebbe dipendere dal numero di figli che si hanno. Ecco di che cosa stiamo parlando.
La riforma pensioni 2024 potrebbe prevedere la possibilità di andare in pensione in anticipo a seconda del numero di figli. La volontà sembra essere quella di estendere i 4 mesi di anticipo per ogni figlio a tutte le forme pensionistiche per le donne. Sembra che Opzione Donna, la quale permetteva alle donne di andare in pensione anticipata con 35 anni di contributi e 57 di età, non subirà modifiche. Questa è una buona notizia per le lavoratrici che avevano protestato contro le recenti restrizioni introdotte.
Nonostante l’intenzione del governo di estendere l’anticipo pensionistico per le donne in base al numero di figli, c’è ancora da capire come sarà finanziata questa iniziativa. Secondo le stime, estendere i 4 mesi di anticipo a tutte le forme pensionistiche per le donne comporterebbe una spesa aggiuntiva di circa 700 milioni di euro.
La spesa potrebbe essere relativamente bassa, se si prendono in considerazione quelli che sono i risparmi di spesa ottenibili dalle restrizioni di Opzione Donna. Per questo motivo, i tecnici del Ministero del Lavoro e del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono al lavoro per risolvere anche questa problematica. Sono attualmente in valutazione le possibili opzioni finanziarie per garantire un equilibrio tra le esigenze dei lavoratori e le disponibilità di risorse pubbliche.
