Amate da adulti e bambini, le patate sono parte delle abitudini alimentari di molti. E se pensate di conoscerle tutte, probabilmente vi sbagliate. Ecco quali potete aggiungere alla vostra dieta.
Con l’estate alle porte molti tendono a demonizzare e a ridurre i carboidrati. Medici e nutrizionisti, negli ultimi anni, si sono battuti affinché venisse fatta una giusta divulgazione su come si possa rimanere in forma con una dieta sana e bilanciata.
Le patate, composte per lo più da carboidrati complessi, sono ricche di proprietà ed includerle nell’alimentazione quotidiana è un bene. Sono ricche di antiossidanti, quali flavonoidi, carotenoidi e acidi fenolici. Sappiamo che gli antiossidanti aiutano a contrastare la comparsa dei radicali liberi, che sono spesso associati ad invecchiamento e malattie croniche. Le patate sono amate da adulti e bambini ed è possibile portarle a tavola in centinaia di modi diversi. Allora perché privarsene?
La pianta della patata, trova la sua origine in Chile. L’introduzione in Europa risale, per mano degli Spagnoli, intorno al 1580-1585. Anche gli Inglesi successivamente ne portarono una grande quantità dalle Americhe. L’arrivo in Italia sembra invece essere collocato tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo grazie all’Ordine dei Carmelitani Scalzi, che l’avrebbe portata nel nostro paese dalla Spagna e dal Portogallo.
La patata è un tubero commestibile ottenuto dalle piante della specie Solanum tuberosum. Fa parte delle Solanacee e come alcune di esse contiene delle tossine. La tossina principale è la solanina, presente sia nel tubero (ma a bassissime dosi), che nella buccia in modo più concentrato. È bene quindi consumarle senza buccia o limitare al minimo la cottura e l’ingestione della stessa.
Non vanno consumate se verdi o con germogli sulla buccia. Per evitarne la formazione è bene conservarle in un luogo buio e asciutto. Bastano quindi queste semplici accortezze per poter godere delle patate in tranquillità anche quotidianamente.
Ma esistono diversi tipi e qualità di patate per poter variare con le nostre ricette, se non le conoscete già tutte, vediamole insieme.
Fritte, al forno, bollite nell’insalata, il pureà, il gateau, nella frittata, le crocchette, gli gnocchi, nella pasta…a chi non piacciono le patate? Quelle più comuni ed utilizzate nella nostra cucina sono quelle a pasta gialla o a pasta bianca. Sembrerebbe che in America del Sud ne abbiano catalogate almeno duecento specie. Ma ne esistono tantissime varietà, alcune molto rare ed alcune facilmente reperibili anche nei nostri supermercati per arricchire i nostri piatti. Vediamone insieme alcune.
Queste sono le specie di patate tendenzialmente reperibili nei nostri supermercati. Ma ne esistono davvero tantissime altre, come la Bernardette, la Cherie o la Bergerac. La patata di Bologna, quella di Colfiorito e quella della Sila. Queste ultime varietà IGP coltivate nel nostro paese. C’è la Quarantina ligure con bassissime quantità di solanina o la Triplo, la più resistente a parassiti e malattie e quindi perfetta per la coltivazione biologica.
Potremmo andare avanti per ore a catalogare le varie specie di patate. Ma per oggi ci fermiamo qui per lasciarvi pensare a come cucinarle nel prossimo pasto. Nonostante avremmo molto da ridire sul trattamento riservato alle popolazioni indigene native delle Americhe e al loro territorio, non ci resta che essere grati agli Spagnoli per aver scoperto le patate. Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo piano…o forse meglio il piatto!
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