Molti di noi sono tentati ogni mattina di ritardare la sveglia e restare di più a dormire (molti lo fanno anche). Questo però è un comportamento che andrebbe assolutamente evitato.
Alzarsi la mattina può essere particolarmente faticoso, specialmente per chi ama dormire e non vorrebbe avere un orario fisso in cui dare inizio ai propri impegni giornalieri.
I doveri, però, chiamano un po’ per tutti e non si può fare altrimenti, a eccezione di quando è possibile usufruire di qualche giorno di vacanza. La tentazione di ritardare la sveglia può essere comunque forte, al punto tale da riuscire a pensare di farcela a prescindere, pur dovendosi preparare in poco tempo.
In realtà, anche se molti non lo sanno questa è un’idea che dovrebbe essere accantonata definitivamente se non si vuole andare incontro a conseguenze tutt’altro che piacevoli per corpo e mente.
Ritardare la sveglia: una tentazione a cui è difficile resistere
Stare a letto e poter dormire non può essere che piacevole per tutti, a maggior ragione quando magari la temperatura esterna è particolarmente bassa e si ha piacevole a essere abbracciati dal caldo delle coperte. Una sensazione simile può poi essere avvertita anche quando si sa di dover essere attesi da una giornata particolarmente impegnativa e si avrebbe così la tentazione di rimandare questo momento.
Altri, invece, se potessero scegliere resterebbero per ore a letto, consapevoli di come in questa fase sia possibile allontanare ogni pensiero e fonte di stress e sentirsi più leggeri.
Si deve però ricordare un principio fondamentale: è importante avere una giusta qualità e durata del sonno, che dovrebbe essere di almeno sei-otto ore per poter recuperare l’energia dopo una giornata faticosa e affrontare quella successiva. A lungo andare, infatti, se questo non accade si possono andare incontro a problemi che sarebbe bene non sottovalutare, tra i più diffusi ci sono ansia, depressione, difficoltà di concentrazione e anche problemi cardiaci.
Nemmeno dormire troppo però è un bene, per questo sarebbe bene accantonare l’idea di rimandare la sveglia, nonostante questa per molti sia una forte tentazione.
Un’abitudine o un’idea da accantonare subito
Chi ha provato a rimandare la sveglia anche solo una volta o è stato tentato di farlo dovrebbe sapere che si tratta di un comportamento tutt’altro che benefico per il corpo. Anzi, questo può avere effetti negativi nelle ore successive che si dovranno affrontare.
Questo modo di agire ha un nome ben preciso, “snooze“, ed è assolutamente da debellare, nonostante sia davvero diffuso. Come emerso da una ricerca dell’Università di Notre Dame: pubblicata sulla rivista ‘Sleep‘, questa abitudine finisce per aumentare il nostro livello di stress, anche se almeno in un primo momento potremmo apparire più riposati.
Gli studiosi, infatti, sono convinti che in questo modo il risveglio diventi più traumatico, interrompendo i cicli naturali sonno-veglia di cui il corpo ha bisogno per regolarsi. Questo rende così intontiti per gran parte delle ore successive e complica la nostra capacità di portare a termine nel modo migliore i compiti giornalieri, lavorativi e non solo.
Questa teoria è confermata anche da uno studio italiano, pubblicato su Neuroscience, dove si sottolinea come le zone del cervello abbiano tempi diversi per riattivarsi dopo avere dormito. Evidente è quanto accade nei primi cinque minuti, momento in cui si registra una dissociazione tra la percezione di essere svegli e il rallentamento delle capacità sensoriali e di integrazione. L’energia risulta invece massima quando tutte le aree sono armoniche e si riesce così ad avere un livello di coscienza corretto.
Insomma, la conclusione non può che essere una: ci si deve alzare dal letto quando la sveglia suona, non ci sono molte scusanti.