In una stagione invernale nella quale gli sciatori vivono il loro momento di maggiore entusiasmo, bastano poche accortezze per evitare fastidiosi incidenti
Gli sci, e dunque racchette, casco, protezioni, occhiali e… un fazzoletto di carta. Ma a che cosa serve?
Ingredienti per una eccellente sessione di sci estremo e di carving. Attrezzatura moderna in perfette condizioni, occhiali da sole, protezione solare, qualche elemento di sicurezza necessario (casco, guanti, magari il guscio dorsale per la schiena). E un fazzoletto di carta. Anzi due.
In questo approfondimento spieghiamo perché due fazzoletti di carta non dovrebbero mai mancare nella dotazione di uno sciatore che si rispetti. Anche se pochi sanno che un elemento così semplice ed economico possa essere importantissimo per prevenire fastidi e in qualche caso addirittura infortuni.
Il nemico dello sciatore
L’attrito. Il principio dello sci è quello di ridurre l’attrito: concedere quanta meno superficie possibile alla neve per acquistare velocità, indipendentemente dal peso, dall’altezza e anche dalle capacità dello sciatore. Meno attrito più velocità.
Ma l’attrito in qualche caso diventa molto problematico non solo nel rapporto tra gli sci e la neve. Ma anche tra il nostro corpo e l’equipaggiamento. In particolare gli scarponi. Se c’è una cosa che gli sciatori mal sopportano della propria esperienza sono proprio gli scarponi: pesanti, dolorosi, ma è un male necessario se si vogliono prevenire infortuni alla caviglia anche molto seri. Gli scarponi devono essere chiusi perfettamente, proteggendo in modo eccellente le caviglie e saldando la pianta del piede agli attacchi.
Lo scarpone: e le relative vesciche
Ma lo scarpone da sci, che molti tecnicamente definiscono ancora stivale, può avere effetti negativi sulla pelle dello stinco a causa della pressione costante che si esercita con il peso del corpo in avanti e e dell’attrito generato durante la pratica dello sci.
Uno scarpone troppo stretto, magari in concomitanza con sudore e un calzettone sintetico troppo irritante, può costare abrasioni estremamente fastidiose. Fino a provocare vesciche e ulcere molto dolorose. Talmente estese e urticanti da costringerci a prendere una pausa. Insistere non è una buona idea: le vesciche possono irritarsi, infettarsi, trasformarsi in vere e proprie ulcere che in poco tempo si trasformano in vasti lividi capaci di danneggiare la rete capillare sotto pelle.
Abbigliamento adatto…
La tecnologia e l’utilizzo di materiali sempre più moderni e avanzati ha completamente trasformato l’esperienza degli sciatori. Tute, giacconi, guanti… tessuti in microfibra caldi e leggerissimi, traspiranti davvero efficaci contro il freddo e le conseguenze di lunghe sciate (e sudate). Molti vecchi sciatori, così come alcuni motociclisti, posizionavano un giornale sotto il giaccone, sul torace, per prevenire l’aria fredda. Ma se i calzini tecnici, specifici per lo sci, con cuciture piatte e senza costure, sono in grado di ridurre gli attriti e aumentare il comfort, potrebbero bastare anche due semplici fazzoletti carta.
… e due fazzoletti
Posizionati tra lo stinco e il calzettone per mettere un’ulteriore difesa rispetto all’attrito dello scarpone due fazzoletti di carta, di quelli comunemente utilizzati per soffiarsi il naso, spesso basta a evitare le conseguenze espresse in precedenze: dalle abrasioni alle ulcere. Più spesso è il fazzoletto e meglio è. Basterà piegarlo in due o in quattro per aumentare il margine di difesa: sempre a diretto contatto con la pelle, all’interno del calzino. Attenzione che non si sposti troppo: basterà un controllo durante una delle brevi e frequenti pause. Una volta conclusa la sciata, a casa, un bel bagno caldo – o una doccia – accompagnata da una ottima asciugatura con creme e balsami specifici per la pelle, ridaranno la giusta idratazione alla pelle evitando arrossamenti e irritazioni.