Soprattutto quando si tratta di bambini, l’attenzione alla loro salute e al loro benessere è massima. Quello che vi stiamo per raccontare vi lascerà davvero esterrefatti.
Si verificano episodi, nel mondo scolastico, che lasciano interdetti e scioccati. No, per fortuna questa volta non parliamo di violenze fisiche e psicologiche, non si tratta di punizioni esemplari con i piccoli di turno messi in castigo, con metodi decisamente poco ortodossi, che superano l’equilibrio e la tolleranza, o con terminologie che gli insegnanti non dovrebbero mai usare.
Certo, non è retorica affermare quanto la scuola sia cambiata: 50 anni fa, in tempi diversi, uno scappellotto ad un bambino pestifero e indisciplinato non era visto, dalla collettività, come un gesto rispetto al quale inorridire. E di fronte alla severità del maestro, i nostri nonni ricorderanno le bacchettate subite da piccoli, i genitori di turno si prodigavano di “dare il resto” al ragazzino indisciplinato.
Bambini umiliati in una scuola di Monza: cosa è successo?
Da una parte i social e il web hanno amplificato i fenomeni, dall’altra per fortuna oseremmo dire, hanno evidenziato ciò che legittimamente va raccontato, mostrandoci anche il rovescio della medaglia, ovvero quando a subire torti e forme di violenza, sono addirittura gli insegnanti.
E’ pur vero che in questi anni la cronaca ci ha raccontato di educatori poco affini alla pazienza e alla calma che, alle materne, o nei primissimi anni delle elementari, erano capaci di andare davvero oltre, e allora la condanna scattava inesorabile, perché in passato abbiamo avuto insegnanti sì severi, ma con un comportamento sempre all’insegna del grande equilibrio. Ed è per questo che siamo cresciuti conservando di loro un ricordo dolce e affettuoso.
Piccoli costretti a mangiare in ginocchio sulle sedie: genitori su tutte le furie
Ciò che è accaduto in una scuola primaria della provincia di Monza, a Villa di Villasanta, non ci racconta, però, per fortuna, di alcun tipo di abuso, ma evidenzia carenze strutturali che comunque ricadono sui bambini più piccoli, lacune che lasciano interdetti i genitori dei bimbi coinvolti e che le istituzioni non fanno bene a minimizzare. Nell’area mensa dell’istituto scolastico lombardo, ci sono sedie che per i bambini del primo anno non sembrano equiparate all’altezza dei tavoli, non per i piccoli più bassi di statura.
Risultato? Sembra che una quindicina di piccoli sono costretti a mangiare in ginocchio sulle sedie per arrivare al piatto. Non è una bella scena. E non è neanche edificante leggere che la direzione della scuola scarica le responsabilità sull’azienda fornitrice degli immobili, mentre il sindaco minimizza.
Le famiglie sono legittimamente preoccupate, non è il massimo venire a conoscenza che un bimbo di 6 anni è costretto a mangiare in ginocchio. Ci auguriamo che chi di dovere ponga maggiore attenzione a quelli che non sono dettagli, lo studio, come il gioco, come il momento del pranzo, per un bimbo sotto la responsabilità della scuola rappresentano tutti momenti di grande importanza.