Non pensiate affatto che piangere davanti a un film sia un segno di debolezza: anzi, siete i più forti che esistano.
Nessuno dovrebbe avere problemi, né, men che meno, vergognarsi di manifestare i propri sentimenti. In qualsiasi situazione. Per esempio, se vi commuovete davanti a un film, non nascondetevi ma, anzi, mostratevi: avete qualcosa in più di chi, invece, fa il duro.
Già perché nella società in cui viviamo siamo quasi obbligati a doverci mostrare sempre forti, senza la minima esitazione o il minimo scricchiolio emotivo. Al contrario, chi, invece, ha dei sentimenti e, soprattutto, li manifesta viene visto come debole e insicuro.
Vale per qualsiasi situazione: dalle ingiustizie alle notizie tristi, passando per l’arte, ma anche, come dicevamo all’inizio, il cinema. Commuoversi davanti a un film, infatti, viene visto come qualcosa di cui vergognarsi. Niente di più sbagliato, anzi, il consiglio è quello di dare libero sfogo alle vostre emozioni, perché avete qualcosa in più che gli altri non hanno.
Chi piange davanti a un film ha qualcosa in più
Si più piangere al cinema o davanti alla televisione quando ci immedesimiamo in quello che vediamo sullo schermo. Una storia toccante che ci riporta a qualcosa di vissuto, per esempio. Ovviamente, più un prodotto è di qualità e coinvolgente, maggiore è la possibilità di provare emozioni forti, che non dobbiamo rifuggire.
E questo non lo diciamo noi, ma lo dice la scienza. In particolare, uno studio della Claremont Graduate School. Mostrando delle immagini particolarmente commoventi a delle persone si è osservato infatti che coloro i quali si commuovevano sviluppavano maggiore ossitocina nel sangue, che li avrebbe resi poi maggiormente generosi con il prossimo, sia per ciò che concerne i gesti gratuiti, ma anche per quanto riguarda la beneficenza economica.
Per cui, le risposte emotive, anche forti, non sono affatto segno di debolezza ma, anzi, ci rende persone maggiormente resilienti, capaci di superare più facilmente le avversità. Piangere quando ne sentiamo la necessità, soprattutto per commozione, non ci toglie nulla, anzi. Ci dà, per esempio, la capacità di essere maggiormente empatici con il prossimo: i neuroni specchio ci aiutano a metterci nei panni degli altri. Non solo, le lacrime hanno un effetto catartico, di purificazione e, quindi, dopo essersi sfogati è più semplice tornare a essere di buon umore. Per cui, niente paura e, soprattutto, niente vergogna: le emozioni, si sa, vanno allenate, proprio come si allenano i muscoli.