La luce blu di smatphone e pc rovina davvero la pelle? Quali sono i reali danni e come bisogna davvero proteggersi: cosa c’è da sapere.
Siamo talmente condizionati dalla presenza della tecnologia che ormai non possiamo più farne a meno. È pur vero che la ritroviamo praticamente in ogni cosa che facciamo e che ci ha facilitato tantissimi compiti – sia in casa che fuori – ma non possiamo di certo negare che porta con sé degli effetti negativi.
Fra i dispositivi che più utilizziamo ogni giorno e che, proprio grazie alla tecnologia sono sempre al passo con i tempi, ci sono gli smartphone e i pc. Parliamo, infatti, di due oggetti che hanno assunto un ruolo importantissimo soprattutto in questi ultimi anni. E che sono riusciti a trovare sempre più consensi in qualsiasi fascia d’età.
Vi siete mai chiesti, però, se l’utilizzo spasmodico di questi due dispositivi possa fare davvero male? Spesso e volentieri, si è detto che la luce blu emessa, possa creare dei veri danni, ma è così? Scopriamo insieme cosa è stato detto in merito.
Luce blu di smartphone e pc: attenzione alla tua pelle, rischi di procurarti dei danni irreversibili
Seppure le voci di corridoio su eventuali danni provocati dalla luce blu dei dispositivi tecnologici diventino sempre più consistenti, in tantissime persone continuano ad utilizzarli come se fosse acqua fresca. D’altra parte, in tempi come questi in cui parole come smart working, applicazioni di messaggistica e social network sono all’ordine del giorno, è impossibile pensare di poter farne a meno. Cosa si può fare, però, per non correre pericoli?
La nostra vita è ormai legata a quella computer dei cellulari e di tutti quei device che ci permettono una navigazione comodamente da casa. Strumenti fondamentali per la nostra attività lavorativa e non solo, quindi, eppure non è raro che questi abbiano degli effetti negativi sulla nostra persona. La luce blu chiamata anche HEV light, che sta per High Energy Visible, ha una lunghezza d’onda compresa tra 400 e 525 nm. E, secondo studi recenti, è emerso che esporsi in modo continuo potrebbe anche provocare una ipopigmentazione e la comparsa di radicali liberi.
Questo fenomeno, che prende il nome di digital aging, ancora adesso viene sottovalutato, ma in realtà è un problema più comune di quello che può sembrare. I pareri in realtà sono molto discordanti: c’è chi sostiene questa teoria e chi in realtà pensa che sia solo fuffa. In ogni caso, prevenire è meglio che curare. Quindi, per evitare eventuali danni, meglio usare le dovute accortezze. In questo caso specifico, oltre a limitare il più possibile l’utilizzo di questi dispositivi soprattutto al buio, sarebbe meglio usare sulla pelle una crema antiossidante e rigenerante. In questo modo la luce blu non andrà a creare alcun danno.