Starbucks, clienti sconvolti quando hanno scoperto cosa c’è dentro al nuovo caffè

Arrivato anche in Italia, Starbucks attira in molti tra turisti ed amanti del genere, ma attenzione al nuovo caffè. Potrebbe riservare qualche sorpresa poco gradita. Ecco cosa hanno scoperto.

In Italia il caffè è molto più di una semplice tradizione. È un momento di pausa, è condivisione. Siamo molto legati alla nostra idea di caffè espresso, nonostante tutte le varianti. Macchiato caldo, macchiato freddo o corretto, in vetro, lungo o corto, l’espresso fa parte del nostro quotidiano. A casa o al bar, non ci rinunciamo mai. L’idea del caffè che abbiamo nel nostro paese si discosta di molto da quella americana. Per questo forse la grande catena Starbucks ha faticato tanto per mettere radici in Italia.

I dubbi sul nuovo caffè di Starbucks
Conoscete il nuovo caffè di Starbucks? Lanciato da qualche mese in Italia desta qualche dubbio ai consumatori – liquida.it

Ormai sbarcata da qualche anno su territorio nazionale, soddisfa i turisti e gli amanti del genere. Un buon frappuccino alla vaniglia piace davvero a tutti. Ma ultimamente è arrivato un nuovo tipo di caffè che sembrerebbe aver destato qualche dubbio.

La catena di caffè statunitense vanta oltre 28.000 punti vendita distribuiti in tutto il mondo. Circa 12.000 di questi sono negli Stati Uniti stessi. Fondata nel 1971 a Seattle da tre studenti universitari, il nome della catena è preso da un personaggio del romanzo Moby Dick di Herman Melville. Questo era il primo ufficiale di coperta Starbuck, unico uomo a bordo del Pequod che cerca di resistere al piano di Achab, il capitano ossessionato dalla caccia della temibile balena bianca. In realtà uno dei fondatori avrebbe affermato che la scelta del nome non volesse essere un vero riferimento al personaggio.

Starbucks vende solo caffè di produzione propria, insieme ad altri prodotti tipici di facilmente riconoscibili dal consumatore. Riconoscibili sono anche il design e l’architettura degli store. Sono in molti ad amare le comode poltrone e a passare ore nei locali. Gli studenti ci si recano per studiare mentre gustano un caffè o una cioccolata calda e per utilizzare le prese di corrente, magari per ricaricare il computer portatile utilizzato. Sono in molti anche a sfruttare Starbucks per incontri di lavoro informali. Insomma non proprio il caffè “al volo” che siamo abituati a consumare nei nostri bar in modo rapido tra una cosa e l’altra.

Da sottolineare anche l’impegno sociale della grande catena. Starbucks infatti, dona tutti i prodotti commestibili non venduti, alle persone che ne hanno bisogno attraverso due associazioni. Grazie a “Feeding America” e a “Food Donation Collection” il cibo avanzato viene raccolto e distribuito alle persone con disagio economico. Ovviamente questo avviene solo nelle città dove sono presenti le associazioni citate.

Il nuovo caffè di Starbucks, un’esperienza particolare che crea forse qualche dubbio

Di recente, e proprio in Italia, Starbucks ha lanciato un nuovo tipo di caffè. Dopo un viaggio in Sicilia, Howard Schultz, uno dei fondatori della catena, sembra aver preso l’abitudine di consumare un cucchiaio di olio extravergine d’oliva. Quest’abitudine, apparentemente consigliatagli durante il viaggio dagli abitanti del posto, avrebbe benefici sulla salute. Così Schutlz avrebbe pensato di unire quest’abitudine tutta italiana al suo caffè dando vita ad “Oleato”.

Il nuovo caffè di Starbucks
Un locale Starbucks con il suo riconoscibile ed accogliente design, molto amato dai clienti abituali – liquida.it

Ma in cosa consiste questo caffè? Semplicemente, nella bevanda, è stato aggiunto un cucchiaio di olio extravergine di oliva, pari circa a 10ml. L’addizione dell’olio, è implementata in tre tipi di bevande diverse, disponibili nella catena: il Golden Foam Cold Brew, l’Iced Shaken Espresso ed il Caffè Latte. Dapprima lanciati solo in Italia, sono ora arrivati anche negli Stati Uniti e a Londra. Ed è proprio dai britannici che arrivano le preoccupazioni relative ad un eventuale effetto lassativo.

Oleato, il nuovo caffè di Starbucks, preoccupa i londinesi: è rischio lassativo?

Sono molti i clienti che palesano la propria preoccupazione in merito al possibile effetto lassativo di questa bevanda. Questo perché tutti sanno che l’olio d’oliva è un lassativo naturale. Stessa cosa per la, caffeina che ha forti proprietà diuretiche. Gli amanti del brand sono dunque preoccupati che la combinazione di questi due principi possa farli correre in bagno non appena consumato. Ma è davvero così?

Oleato il nuovo caffè di Starbucks con olio d'olive
Un Frappuccino Starbucks con il gustoso topping di panna montata. Farà parte della nuova gamma di Oleato? – liquida.it

La risposta arriva grazie al quotidiano Daily Mirror che risolve l’enigma intervistando la Dottoressa Deborah Lee. La Dottoressa Lee, conferma gli effetti lassativi dell’olio d’oliva, sottolineandone il beneficio in caso di costipazione. Ed avrebbe inoltre raccomandato di non consumare più di una tazza di Oleato al giorno. Nel contempo avrebbe ricordato le proprietà antinfiammatorie dell’olio e la capacità dello stesso, di ritardare l’assorbimento della caffeina. Rendendo quindi più duratura, durante la giornata, l’energia fornita dalla bevanda. Insomma, come ogni cosa, va consumata con moderazione e consapevolezza.

Tolto ogni dubbio sull’eventuale effetto lassativo, non rimane che provarlo per capire se possa essere apprezzato dalle nostre papille gustative o meno, perché su questo…”De gustibus non est disputandum”! E voi lo proverete?

Gestione cookie