Superbonus e cessione del credito: cambia tutto nuovamente

La questione sul Superbonus e la cessione del credito cambia ancora, con importanti novità che riguardano tutti i cittadini che vogliono usufruire dell’agevolazione.

Le modifiche al Superbonus hanno destato l’attenzione nazionale ma, è bene chiarire, è tutto in corso d’opera. Sicuramente una percentuale dei lavori compatibili, delle somme erogate e delle modalità cambierà ma questo non vuol dire che ci sarà una sospensione totale.

Superbonus
Lavori edili, come cambiano gli incentivi (liquida.it)

L’idea iniziale era di mandare il Superbonus in soffitta, poi però venivano tagliati fuori non solo coloro che potevano usufruirne ma anche chi aveva già iniziato l’iter con tutte le verifiche, i documenti, le spese del caso. Quindi si è pensato ad un cuscinetto ma ora si cambia ancora la cessione del credito.

Superbonus e cessione del credito: cosa cambia

Sono stati depositati gli emendamenti relativi alla sospensione della cessione dei crediti e lo sconto in fattura per tutti i tipi di bonus edilizi. L’obiettivo è andare a correggere tutte quelle situazioni impreviste o non ideali che si sono andate a determinare con la nuova legge.

Incentivi casa
Superbonus e cessione credito (liquida.it)

Il primo intervento riguarda l’edilizia libera, quindi lo sconto in fattura per caldaie, condizionatori, infissi. La prima parte è già stata erogata quindi prima del decreto Superbonus, la sospensione ha bloccato tutto ma sicuramente i termini saranno riaperti per consentire a chi ne ha usufruito in parte di ultimare i lavori. In generale dovrebbe slittare tutto il blocco delle cessioni per rispondere a quei casi limite che sono poi di tutti coloro che si ritrovano nel limbo di pagamenti parziali, situazioni incomplete e simili.

La cessione dei crediti sicuramente tornerà per il Sismabonus perché questo è indispensabile per ottenere lo sconto in fattura quando si parla di interventi necessari nelle zone colpite dal terremoto. Tra le altre ipotesi c’è quella delle compensazioni con F24, che potrebbe essere un’idea valida con uno sconto oltre che sull’IRPEF anche sui versamenti da fare. Qualcosa di più tangibile che la decurtazione annua per 10 anni successivi alla spesa.

Aziende e privati in crisi

Più complessa è la questione della cartolarizzazione dei crediti incagliati, questi andrebbero sbloccati ma bisognerebbe intervenire con la Cassa Depositi e Prestiti e sicuramente si entra in un campo minato e più difficile da risolvere. La soglia per i lavori al momento, per cui è necessaria la certificazione, è di 516 mila euro ma il limite potrebbe arrivare a 250mila euro per dare maggiore accesso alle imprese.

Quindi in larga parte è ancora tutto da vedere, sicuramente entro fine marzo ci saranno maggiori delucidazioni con quali sezioni del Superbonus verranno mantenute e per quali soggetti ma soprattutto quali saranno le modalità di riscontro, attraverso lo sconto in fattura o con erogazione del credito sulle imposte.

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