L’incubo terremoto si riaffaccia sull’Italia. Le forti scosse registrate ieri in Umbria ci hanno ricordato quanto il Belpaese sia vulnerabili al rischio sismico. Un fattore di cui tener conto anche quando decidiamo di acquistare casa.
I terremoti, si sa, non si possono prevedere. Ma in Italia abbiamo la certezza che prima o poi si verificheranno un po’ ovunque. L’analisi storica delle scosse che ogni giorno si registrano nel Belpaese ha inoltre consentito di individuare una serie di “fasce” di rischio e suddividere secondo tale criterio le regioni dello Stivale.
Grazie agli studi scientifici compiuti negli ultimi decenni sull’origine dei terremoti e sulle probabilità di eventi sismici, gli esperti del settore hanno potuto monitorare minuto per minuto, anzi secondo per secondo, e su base giornaliera, l’andamento del fenomeno registrando ogni minima scossa a tutte le latitudini del globo. Il che, tra l’altro, ha avuto i suoi effetti anche sul mercato immobiliare.
Ogni volta che si verifica un terremoto, infatti, sono soprattutto le aree in cui edifici e abitazioni non dispongono dei requisiti antisismici necessari a pagare il prezzo più alto in termini di danni materiali, feriti e perdite di vite umane.
A onore del vero, l’Italia non è considerata dalla comunità scientifica internazionale un paese ad alto rischio di terremoti, ma resta il fatto che nel nostro Paese si verificano ogni anno migliaia gli eventi sismici di media e bassa intensità, e più sporadici eventi di forza ben al di sopra della media. Uno su tutti, il terremoto del 1693, quando in Sicilia la terra tremò con una magnitudo di ben 7,4 gradi!
La stragrande maggioranza dei terremoti registrati in Italia va da 1,5 e 3,5 gradi di intensità: spesso vengono percepiti dai cittadini, ma difficilmente provocano danni a cose o strutture. In ogni caso, esiste una mappa del nostro territorio nazionale che mette in evidenza le regioni in cui il rischio che si verifichi di un terremoto è statisticamente più alto rispetto al resto del Paese.
Si tratta delle cosiddette aree di Fascia 1, che gli esperti classificano come “ad alto rischio“: Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Umbria, Molise e Sicilia. A seguire, in Fascia 2 (a rischio medio-alto), troviamo Emilia Romagna, Lazio, Marche, Puglia e Basilicata. Tutte le altre regioni d’Italia si collocano nelle Fasce 3 e 4, caratterizzate da una sismicità che i sismologi e i vulcanologi definiscono “medio bassa” o “molto bassa”. Bene tenerlo presente anche quando decidiamo di acquistare la casa dei nostri sogni.
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