In un piccolo paesino, una grotta ed un tragico evento hanno alimentato superstizioni, voci e leggende: scopriamo di cosa si tratta e cosa ci sia di vero.
I locali la chiamano “l’ingresso dell’Inferno”. E lo sappiamo: spesso le voci corrono veloci, ingigantendosi lungo il percorso. E così un tragico evento legato ad un luogo senz’altro affascinante ha alimentato storie e leggende che, da un piccolo paesino rurale di soli 4.000 abitanti circa, si sono presto diffuse ai quattro angoli del pianeta, grazie anche alle condivisioni via web.
E l’origine del “mito” pare sia stata un’escursione compiuta da una coppia di anziani che, ritrovatisi dispersi durante la loro marcia, hanno cercato rifugio all’interno di un piccolo complesso di caverne. A causa della permanenza nelle grotte più lunga del previsto, delle condizioni avverse e della scarsità di cibo e di acqua, entrambi hanno rischiato il peggio.
Ma per fortuna, dopo aver tentato di riprendere il cammino, sono finalmente riusciti a ritrovare il percorso ed a salvarsi. Dunque qual è il motivo dell’appellativo poi dato alle caverne? Ebbene, a seguito dell’evento la coppia ha discusso di ritornare alle caverne ma senza riuscire a trovare un accordo: uno dei due anziani bramava tornare, essendo rimasto oltremodo affascinato dal luogo, l’altro assolutamente no. Ed il primo morì soltanto pochi giorni dopo la discussione. Ecco quindi l’origine delle voci riguardo alla “maledizione” della caverna e l’origine della leggenda dell’ingresso dell’Inferno.
Il gruppo di caverne all’interno delle quali si dice che la coppia trovò rifugio dopo essersi persi durante l’escursione si trova in Giappone, nella regione di Hokkaido, alla base del monte Otokoyama. Il nome del sistema di grotte è Ahun Ru Paro, che deriva dai membri dell’antico popolo indigeno Ainu, e si trova vicino alla cittadina rurale di Pippu ed alla vicina città di Asahikawa, nell’area di Minami Ichi-sen.
Oggi la caverna divenuta leggendaria e conosciuta come l’ingresso dell’Inferno è stata recintata ed un cartello di allerta posto all’esterno di essa indica il divieto ad entrare. Tuttavia, come confermato da cronisti accorsi sul luogo per approfondirne la storia ed il mito ed anche dai locali, risulterebbero molti i curiosi e gli appassionati di esoterismo, nonché i cosiddetti “cacciatori di fantasmi”, che vi accederebbero regolarmente nonostante i divieti.
Per curiosità, divertimento, convinzione e credenza popolare e anche, forse, alla ricerca di un po’ di brivido. Tuttavia, pare che l’area e proprio la caverna in questione soffrano di smottamenti e zone pericolanti, con possibilità di cadute massi che potrebbero mettere a rischio l’incolumità delle persone. Per cui, più ancora che per il timore dell’Inferno, se vi trovate nei dintorni attenti a possibili frane ed a cadute di rocce assai terrestri.
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