Il tumore ai polmoni è uno dei più temuti per la sua tendenza alla recidiva. Ora, però, arriva una importante scoperta.
Uno dei tumori che spaventa di più. E anche uno dei più frequenti, capace di ritornare, anche quando lo si riteneva sconfitto: è il tumore del polmone. Oggi la scienza ci dà una importante notizia sulle recidive.
Secondo i dati ufficiali, il cancro al polmone è la seconda neoplasia più frequente negli uomini (14%) nella fascia di età 50-69 anni e dopo i 70 anni (17%) e la prima causa di morte. Meno frequente, invece, tra le donne: al terzo posto dopo i 70 anni (8%) e al quarto posto tra 50-69 anni (7%). Costituisce comunque la seconda causa di morte per le donne.
Il tumore al polmone intacca gli alveoli e i tessuti polmonari, compromettendo le capacità respiratorie. Ovviamente, il principale fattore di rischio per questo tipo di neoplasia è il fumo, sia attivo che passivo. Tra i tumori osservati nel nostro Paese, una maggioranza schiacciante che si aggira tra l’85 e il 90% ci dice che la causa sia dovuta al fumo.
Rispetto ai non fumatori, infatti, il rischio di un fumatore di sviluppare un tumore ai polmoni è infatti di 14 volte superiore e arriva ad essere fino a 20 volte superiore in chi fuma più di un pacchetto di sigarette al giorno, le cui sostanze cancerogene sono un vero e proprio veleno per il nostro corpo. La scienza continua a lavorare sulla ricerca riguardante questa e altre patologie e oggi abbiamo una importante novità che riguarda le recidive.
Tumore al polmone: la novità sulle recidive
Il tumore al polmone è particolarmente temuto anche perché è uno di quelli che, anche dopo un intervento chirurgico, presenta le maggiori possibilità di ripresentarsi e riproporsi con una recidiva. Questo perché, per ora, la chirurgia riesce a intervenire a livello macroscopico, ma non a livello microscopico.
Ma la scienza oggi ci dice che l’utilizzo della terapia target osimertinib riduce sensibilmente il pericolo e la possibilità di recidiva dopo l’operazione. Così l’88% dei pazienti è vivo a 5 anni dalla diagnosi. L’utilizzo di osimertinib, addirittura, riduce del 51% il rischio di recidiva e di decesso. Dati importanti, presentati nel corso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO).
Osimertinib è importante perché andrebbe a incidere sulla mutazione nel gene EGFR, riscontrata in moltissimi casi di tumore al polmone. Grandi risultati, dunque. E sappiate che in Italia osimertinib è disponibile già dal settembre 2022, ma per accedervi è necessario fare un test di ricerca della mutazione EGFR. Per cui, non c’è tempo da perdere, perché, nel tumore al polmone, come in ogni neoplasia, la differenza tra la vita è la morte è data dai tempi con cui si agisce.